Lo hanno rintracciato ed arrestato nella tarda serata di ieri, domenica 3 ottobre, a Saluzzo (Cuneo). Era in auto con la famiglia, di ritorno in Valle d’Aosta, il sesto indagato nell’operazione “Illyricum” della Polizia, sullo spaccio di cocaina nel capoluogo regionale. Il blitz – nel quale Luis Egro (36 anni) non era stato individuato – risale alle prime ore dell’altro ieri, sabato 2. Ai “domiciliari”, su disposizione del Gip del Tribunale, erano finiti gli altri cinque indagati, accusati di aver dato vita ad una “rete”, composta prevalentemente da cittadini albanesi, per procacciare e rivendere cocaina ad Aosta e dintorni.
Secondo la Squadra Mobile della Questura, Egro faceva parte del gruppo di pusher che – completato da Angjelin Lleshi (30), Amarildo Perloshi (34) e Diego Gustavo Corchia (41), unico italiano del “giro” – aveva il compito di smerciare “al dettaglio” la cocaina, che veniva venduta loro “all’ingrosso” da Elton Beleshi (39) e suo cognato Leonard Vishaj (33), considerati rispettivamente il promotore del sodalizio e il corriere che si occupava mensilmente del “trasporto” della “neve” dalla Lombardia, o dagli altri fornitori fuori Valle.
A fermare Egro è stata una pattuglia del Distaccamento Polizia stradale di Saluzzo. Accertata l’identità del fermato, i poliziotti, in ausilio ai colleghi della Mobile diretta dal commissario capo Francesco Filograno, hanno dato esecuzione alla misura di custodia cautelare. Anche il sesto arrestato è ai “domiciliari”, misura applicata dal Gip a fronte della richiesta della Procura di custodia cautelare in carcere (il fascicolo è assegnato al pm Manlio D’Ambrosi). Ad oggi, non risultano ancora fissati gli interrogatori di garanzia dei sei fermati.
Le indagini, nelle quali erano stati sequestrati circa 200 grammi di sostanza (ma 110 erano in “pietre”, che una volta “tagliate” a dovere, secondo gli inquirenti, avrebbero potuto fruttare dosi per mezzo chilo di sostanza, per un introito stimato tra i 12 e i 15mila euro), avevano avuto inizio nel novembre 2020. Ad essere fermato, nei dintorni di una rampa di garage nel centro di Aosta (dove gli investigatori avevano poi trovato nascosti 27 grammi di “coca”), era stato Lleshi. L’inchiesta si era quindi sviluppata con appostamenti ed intercettazioni ambientali.