Per aumentare la consapevolezza del rischio mafioso la Valle aderisce ad “Avviso Pubblico”

La nostra è l’11esima regione d’Italia della rete per la formazione civile contro le mafie attivata dall’associazione. Prima iniziativa, da giugno, un percorso formativo per dipendenti, amministratori pubblici e comunità.
I presidenti Lavevaz (videocollegato), Montà (a sx) e Bertin.
Cronaca

Aumentare la consapevolezza degli amministratori, del personale degli enti pubblici, ma anche della comunità, rispetto al fenomeno del crimine organizzato. Con questo obiettivo, la Valle d’Aosta ha scelto di diventare l’11esima regione d’Italia della rete attivata dall’associazione Avviso Pubblico (composta ad oggi da 459 enti pubblici) per la formazione civile contro le mafie.

L’adesione della Regione all’organizzazione nata nel 1996 è stata illustrata oggi, venerdì 16 aprile, nel corso di una conferenza stampa. Il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, ha sottolineato trattarsi della “concretizzazione di un ordine del giorno approvato dall’Assemblea nel gennaio 2020”. Un “lavoro lungo, interrotto più volte”, ma che giunge a compimento in un momento in cui “è assolutamente importante” mantenere “alta l’attenzione”.

La pandemia in corso, infatti, “è per le associazioni criminali, in particolare quelle di stampo mafioso, un’opportunità per facilmente infiltrare il mercato e modificarne il funzionamento”. Al riguardo, il Presidente del Consiglio ha richiamato “la preoccupazione dei commercianti valdostani che, in una recente indagine di Confcommercio, in percentuali molto elevate manifestavano il timore di infiltrazione”.

“Avviso Pubblico” si prefigge l’intento di collegare e organizzare gli amministratori locali che si impegnano concretamente a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella pubblica amministrazione e sui territori. In Valle, la prima iniziativa sarà rappresentata da un percorso formativo mirato a diffondere una corretta conoscenza dei rischi dei fenomeni corruttivi, ad offrire strumenti interpretativi e di azione concreta, oltre a restituire il senso di responsabilità e di possibilità di azione a tutti i cittadini.

Destinatari dell’azione, che vedrà un primo incontro in giugno e altri in autunno, saranno da un canto i dipendenti della Regione, degli enti locali e del complesso delle pubbliche amministrazioni e, dall’altro, cittadini, amministratori regionali e locali, mondo delle professioni, associazioni di categoria e del volontariato e pianeta scolastico. “Fare contrasto alle mafie – ha affermato il presidente dell’associazione, il sindaco di Grugliasco Roberto Montà – ha bisogno di una lettura del perché lo si sta facendo. Non può essere una lettura solo adempitiva, né solo storica”.

Per parte sua, il presidente della Regione Erik Lavevaz, collegato in videoconferenza, ha sottolineato che la “minaccia dell’infiltrazione mafiosa” è “subdola e nascosta” e occorre “conoscere il più possibile il nemico”. In questo senso, “Avviso Pubblico” rappresenta un “alleato prezioso”, perché “permette di mettere a nostra disposizione 25 anni di un know-how maturato su tutto il territorio nazionale”. All’incontro tra l’associazione e le autorità valdostane era presente anche Francesco Vignola, responsabile del Dipartimento formazione di “Avviso Pubblico”.

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