L’istanza, presentata dai rispettivi difensori, era giunta a seguito della decisione della Cassazione di annullare le condanne a carico dei quattro imputati del processo sulle infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle.
In un’unica pagina tutta la storia dell’inchiesta sulle infiltrazioni del crimine organizzato, dagli arresti scattati il 23 gennaio 2019 alle udienze ad Aosta e Torino. Una “mappa” per raccapezzarsi in una vicenda dai tanti capitoli.
Stamattina, in via Ollietti, la cerimonia, culmine del percorso promosso da Libera Valle d’Aosta. Il presidente del Tribunale Gramola: “ha rappresentato l’ideale che abbiamo tutti noi valdostani onesti”. Presenti anche l’ex procuratore di Torino Caselli e la moglie del magistrato.
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del libero professionista aostano, perché – si legge in sentenza – l’informazione antimafia “è normativamente prevista solo per gli imprenditori”.
Il giudizio è contenuto nella sezione dedicata alla nostra regione della relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento su attività e risultati della Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre 2021.
E’ arrivata in serata al Tribunale di Palmi la sentenza del procedimento a rito ordinario, iniziato a fine 2020, sulle frizioni, arrivate sino alla Valle, tra due cellule ‘ndranghetiste: la cosca Facchineri di Cittanova e la “locale” di San Giorgio Morgeto.
Leggendo la relazione alla proposta di variazione si scoprono sia le osservazioni del Viminale sul testo votato dal Consiglio Valle, sia l'impegno a superarle assunto dal presidente Lavevaz con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La pronuncia di colpevolezza è arrivata dal Gup per i fratelli Daniele e Luciano Cordì. L’ex dirigente del Casinò Walter Romeo assolto “per non aver commesso il fatto”. Ha patteggiato Pasqualina Macrì, la quarta persona a giudizio.
Approvata la proposta di legge che istituisce anche in Valle d'Aosta l'osservatorio sulla criminalità organizzata. 32 i voti a favore, astenuto il gruppo di Pcp.
Depositate le motivazioni al verdetto di secondo grado con rito abbreviato, quello in cui – lo scorso 19 luglio a Torino – erano state confermate le condanne per le figure ritenute ai vertici del sodalizio aostano.
Sul verdetto del rito ordinario, giunto in appello a Torino lo scorso 19 luglio, impugnazioni dell’accusa sull’assoluzione di Marco Sorbara (e di Antonio Raso dall’ipotesi di scambio elettorale), nonché dei difensori degli imputati, sulle condanne.
L’ultimo libro del Procuratore capo di Catanzaro e dello storico delle organizzazioni criminali racconta come “il nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta” e contiene un intero capitolo, il primo, sulla nostra regione.
Il tema delle ecomafie in evidenza ieri, a Palazzo regionale, per l’ultimo seminario promosso da Presidenza della Regione, Consiglio Valle e Avviso pubblico sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Nelle motivazioni della sentenza d'appello del processo Geenna, i magistrati di Torino ripercorrono i ruoli dei condannati Antonio Raso, Nicola prettico ed Alessandro Giachino, nonché della concorrente esterna Monica Carcea.
Depositate le motivazioni della sentenza con cui i giudici di secondo grado, lo scorso 19 luglio, hanno assolto l’ex consigliere regionale dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, rovesciando il giudizio di primo grado.
Il magistrato Roberto Tartaglia e il docente universitario Enzo Ciconte hanno tenuto ieri, venerdì 8 ottobre, a palazzo regionale il primo dei seminari promossi dal Consiglio Valle e dalla Presidenza della Regione sulla prevenzione dalle infiltrazioni mafiose.