Scelgono l’abbreviato i quattro imputati per le visite dentistiche senza abilitazioni

Iniziato oggi il processo ai comproprietari e al direttore sanitario del “Centro dentistico e odontoiatrico valdostano” di Saint-Christophe, accusati - per il periodo 2013-2019 - di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione odontoiatrica.
Poltrona dentista
Cronaca

Ha preso il via oggi, mercoledì 3 febbraio, dinanzi al Gup Davide Paladino, l’udienza preliminare nei confronti di quattro imputati, accusati di aver organizzato un’associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione odontoiatrica e di concorso nello stesso. L’indagine da cui è nato il procedimento ha riguardato l’attività del “Centro dentistico e odontoiatrico valdostano snc” di Saint-Christophe, dal 2013 al 2019. Tutte le persone a giudizio hanno scelto il rito abbreviato.

Alla sbarra vi sono gli allora comproprietari della struttura: Silvio Gasparella (59 anni), sua moglie Laura Padoin (61) e il figlio della coppia Mattia Gasparella (36), assieme al direttore sanitario del centro all’epoca dei fatti, il medico lombardo Gian Enrico Aguzzi (66). Secondo gli inquirenti, quest’ultimo sottoscriveva la documentazione relativa a prestazioni mediche di cui si assumeva la paternità, mentre venivano, in realtà, eseguite dai due Gasparella, che non ne avevano però i titoli.

Essendo odontotecnico e igienista dentale, per l’accusa non potevano svolgere otturazioni e visite odontoiatriche, né refertare esami diagnostici o prescrivere farmaci, per citare alcune delle attività che compaiono nelle imputazioni a carico dei due (tra le quali anche un’anestesia locale e lo spostamento di un apparecchio ortodontico). Padoin, invece, è a processo per aver fatto da assistente alla poltrona ai familiari, pur sapendoli sprovvisti dei titoli.

Al riguardo, il difensore dei quattro imputati, l’avvocato Stefano Moniotto del foro di Aosta, ha depositato in udienza documentazione ritenuta chiarificatrice al riguardo. Durante le investigazioni della Guardia di finanza (scaturite da una verifica fiscale condotta sull’azienda) erano anche stati sentiti dei clienti (che non avevano però lamentato lesioni, o criticità di sorta) e nella struttura erano altresì risultati operare altri dentisti, regolarmente abilitati.

Proprio su questi aspetti, all’emergere dell’inchiesta l’avvocato Moniotto aveva sottolineato come “l’intero impianto accusatorio si fondi su dichiarazioni testimoniali false, infondate, diffamatorie e, in taluni casi, aventi addirittura natura calunniatoria, che hanno finito per indurre in errore addirittura l’autorità giudiziaria”. In merito, il legale aveva annunciato il deposito di “numerose denunce penali nei confronti di coloro che si sono macchiati di aver rappresentato, in maniera falsa e distorta, una realtà di eccellenza professionale della Valle d’Aosta”.

Nell’udienza di stamane sono state anche ammesse dal giudice le costituzioni di tre parti civili: l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta e due associazioni di categoria (l’Associazione italiana odontoiatri e l’Associazione nazionale dentisti italiani), rappresentate dagli avvocati Ascanio Donadio e Paolo Sammaritani. Il processo è quindi stato rinviato, per l’inizio della discussione (prima la Procura, rappresentata dal pm Luca Ceccanti, quindi parti civili e difese), al prossimo 19 maggio.

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