Spaccio di droga a giovanissimi, arrestato un 35enne

Le manette sono scattate ai polsi di Giuseppe Brizzi, domiciliato a Châtillon. Il fermo rientra nell’indagine “Adolescenza rubata 2”, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent.
Arma dei Carabinieri Aosta
Cronaca

Un 35enne domiciliato a Châtillon è stato arrestato dai Carabinieri, perché ritenuto responsabile di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e dell’agevolazione di attività illecite nei confronti di minori. Le manette ai polsi di Giuseppe Brizzi sono scattate nell’ambito dell’indagine “Adolescenza rubata 2”, condotta dal Nucleo Radiomobile della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent sullo smercio di hashish e marijuana ad Aosta e in media Valle nei confronti di giovanissimi.

Assieme all’arresto, gli uomini dell’Arma hanno effettuato una perquisizione domiciliare a carico di un 26enne incensurato, che ha portato al rinvenimento ed al sequestro di una ventina di grammi di “erba” e di un bilancino di precisione. L’inchiesta, tra il febbraio e il giugno 2020, aveva già visto l’arresto di un neo-diciottenne e la denuncia all’autorità giudiziaria di dieci ragazzi (cinque minorenni), alcuni dei quali avevano avuto le abitazioni perquisite.

Sviluppando le risultanze raccolte attraverso le precedenti investigazioni, i Carabinieri sono giunti a Brizzi. La Procura ha quindi chiesto al Gip del Tribunale di Aosta – che l’ha emessa – l’ordinanza di custodia cautelare  – il giovane si trova ora ai domiciliari –  eseguita dai militari. Le accuse per cui è scattato il fermo gli sono mosse per il periodo dal dicembre 2019 all’agosto 2020.

L’indagine “Adolescenza rubata 2” aveva preso il via nel novembre 2019, quando da un istituto superiore della media Valle era giunta all’Arma una segnalazione sul consumo di stupefacenti da parte di alcuni studenti, all’esterno della scuola. Ricostruendo il “giro”, principalmente con appostamenti, i militari del Nucleo operativo radiomobile erano arrivati agli altri indagati e all’arresto, cui si aggiunge la nuova misura cautelare. Parte delle indagini, viste le età dei coinvolti, sono in capo alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Torino.

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