Stalking condominiale, commerciante nuovamente condannato

Il giudice Paladino ha inflitto un anno di reclusione a Ciriaco Di Giorno, 47enne aostano, per le persecuzioni ad un condomino. Per la Procura, ha protratto le condotte per cui era già stato condannato lo scorso febbraio.
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Cronaca

A febbraio di quest’anno era stato condannato per stalking nei confronti di un condomino dello stabile in cui si trova il locale di cui è titolare. Episodi del 2017, nati da un battibecco sui parcheggi del cortile interno, ed evoluti in forma di minacce e altri atti persecutori. Condotte che, secondo l’accusa, Ciriaco Di Giorno, 47enne residente ad Aosta, avrebbe protratto da allora, tanto da arrivare ad un secondo processo (in realtà, il terzo, considerando quello per le lesioni ad un altro residente in zona), tenutosi ieri, martedì 23 novembre, e chiusosi con un’ulteriore condanna, da parte del giudice Davide Paladino, ad un anno di reclusione.

Nel nuovo giudizio, tenutosi con rito abbreviato, la Procura addebitava all’imputato di aver, tra l’altro, rigato più volte l’autovettura della persona offesa, oltre ad aver occupato indebitamente lo stallo del condomino con i propri auto e scooter. Fatti che hanno – secondo quanto documentato in aula dal legale di parte civile, l’avvocato Davide Sciulli, anche producendo la consulenza di uno specialista – aggravato lo stato di timore per l’incolumità personale già manifestato in passato dal denunciante.

Il pm Manlio D’Ambrosi aveva chiesto al giudice di affermare la colpevolezza di Di Giorno, sanzionandola con due anni di carcere. Nel capo d’imputazione sono elencate le modifiche alle abitudini di vita indotte nel condomino dalle condotte dell’imputato, che includono aver installato un codice numerico nell’ascensore per evitargli di raggiungere l’abitazione della persona offesa e a dotarsi di spray urticante per difendersi dalle aggressioni.

La sentenza di ieri condanna l’imputato anche al risarcimento dei danni cagionati al condomino (che il suo legale descrive come “esausto della situazione”), stabilendo una provvisionale immediatamente esecutiva da 6mila euro. Salta tuttavia all’occhio, ponendo interrogativi, il livello non risolutivo (ma nemmeno di deterrenza, a giudicare dagli atti dei procedimenti) dell’azione penale su dinamiche del genere, che si sviluppano a partire da un contesto di conflittualità vicinale.

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