Terreni non disponibili indicati nelle richieste di contributo, agricoltore a giudizio

Secondo le indagini della Procura europea, l’uomo, il 55enne Flavio Perrin di Torgnon, avrebbe segnalato sulle istanze dal 2020 al 2022 fondi che, in realtà, doveva rilasciare entro il 2019. La Regione decide di costituirsi parte civile nel processo.
Terreni Valtournenche
Cronaca

Aver indicato sulle domande uniche di pagamento e di sostegno – per il conseguimento di aiuti all’agricoltura dell’Unione europea – la disponibilità di terreni occupati abusivamente, perché oggetto di sentenze di rilascio del Tribunale di Aosta. Per questo motivo, la Procura europea ha chiesto di processare un imprenditore agricolo valdostano, il 55enne Flavio Perrin di Torgnon, contestandogli l’indebita percezione di contributi per le annualità 2020 e 2021, nonché il tentativo di ottenere le erogazioni nel 2022.

L’udienza preliminare è fissata, dinanzi al Gup del Tribunale di Roma (luogo ove ha sede l’organismo che eroga le misure, l’Agea), per il prossimo 12 giugno. La Regione Valle d’Aosta, individuata dall’inchiesta come parte offesa (una percentuale di contributo è a carico del bilancio di piazza Deffeyes), ha deciso nella seduta della Giunta di oggi, lunedì 20 maggio, di costituirsi parte civile nel processo. Il mandato di rappresentare l’ente nel giudizio è stato conferito all’avvocatura interna.

Le indagini sono state sviluppate dal Corpo forestale della Valle d’Aosta (l’aliquota della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica). Nella ricostruzione inquirente, l’imputato avrebbe segnalato nella modulistica di richiesta degli aiuti di avere la disponibilità, per la propria azienda agricola, di terreni situati a Valtournenche e Torgnon (di proprietà, rispettivamente, di una consorteria e di una società), mentre secondo due sentenze del Tribunale di Aosta avrebbe dovuto lasciarli entro il novembre 2019, quindi nell’anno precedente alle campagne cui si riferivano le istanze depositate.

Così facendo – è la tesi d’accusa – l’agricoltore ha ottenuto indebitamente circa 135mila 200 euro di contributi per gli anni 2020 e 2021. Per il 2022, in cui il reato è contestato in forma tentata (giacché l’erogazione non ha avuto corso), il danno potenziale per le finanze europee è stato calcolato in 68mila 600 euro circa. Gli aiuti rientrano nell’ambito della Politica agricola comune e al sostegno allo sviluppo rurale. L’imputato è affiancato dall’avvocato Alessandra Cardella, del foro di Torino.

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