Torna alla proprietaria il quadro di Ligabue rubato 30 anni fa

La Procura di Aosta ha chiuso l’indagine sull’opera, sequestrata durante una retrospettiva al Forte di Bard. Indagati il curatore della mostra e una gallerista: non avrebbero accertato la provenienza dell’opera, oggetto di furto nel 1991.
Quadro Ligabue comparato
Cronaca

Per gli inquirenti, il quadro di Antonio Ligabue sequestrato lo scorso gennaio al Forte di Bard, dov’era esposto in una retrospettiva dedicata al grande pittore, è quello di cui nel 1991 era stato denunciato il furto, avvenuto in un’abitazione privata nella provincia di Reggio Emilia. Per questo, l’“Autoritratto con spaventapasseri”, un olio su faesite realizzato tra il 1957 e il 1958, è stato restituito all’anziana che aveva sporto denuncia oltre trent’anni fa e che non aveva mai smesso di “inseguire” l’opera.

La restituzione – avvenuta a cura dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, su disposizione dell’autorità giudiziaria – giunge a conclusione delle indagini svolte dalla Procura di Aosta. Nell’ambito delle investigazioni è stata effettuata una consulenza tecnica, disposta dal pm Giovanni Roteglia, titolare del fascicolo, dalla quale è emerso un dettaglio che, agli occhi degli inquirenti, fa corrispondere l’opera individuata alcuni mesi fa a quella oggetto del furto negli anni ‘90.

L’esame svolto ha infatti permesso di evidenziare la presenza di asportazioni della vernice. Delle discontinuità in contrasto con le peculiarità e le caratteristiche stilistiche di Ligabue, ma la consulenza ha anche messo in luce quella che viene considerata dagli investigatori una vera e propria “impronta”, nella parte superiore del dipinto. Una libellula, presente nel dipinto originale rubato e risultata asportata in seguito, verosimilmente per renderne più difficile il riconoscimento.

Quadro Carabinieri TPC
I Carabinieri e l’opera sequestrata.

Il possessore della tela dal 2015, però, ha presentato un’istanza di opposizione all’ordine di restituzione all’anziana emiliana (che nel mentre si è trasferita a Milano). Nella memoria depositata sostiene che, pur non mettendo in dubbio l’originalità del quadro sequestrato (certificata anche dal rinomato archivista Sergio Negri), non vi sia certezza che si tratti effettivamente di quella trafugata trentun anni fa.

Una conclusione che, nell’istanza, sostiene attraverso due dati. Anzitutto, le dimensioni che non sarebbero le stesse. Dopodiché, il fatto che sul quadro prelevato a Bard non compare la libellula indicata nella denuncia originaria. Su tale elemento, però, la perizia svolta dalla Pinacoteca di Brera mette a fuoco l’asportazione con un bisturi. Il Gip del Tribunale di Aosta ha fissato, per metà novembre, un’udienza sull’istanza.

L’inchiesta sull’“Autoritratto con spaventapasseri” vede due indagati. Si tratta del curatore della retrospettiva tenutasi in bassa Valle, Alessandro Parmiggiani (74 anni, di Reggio Emilia), e della gallerista Patrizia Lodi (67 anni, di Parma). Per la Procura, nessuno dei due avrebbe accertato e certificato la provenienza lecita del dipinto, non ottemperando così al Codice dei beni culturali. Chiusa l’inchiesta, e restituito il quadro, la Procura è in attesa della definizione dello sviluppo del procedimento.

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