Udienza sull’associazione a delinquere: si profila un rinvio

Alcuni legali dei sette imputati (tra i quali l’ex presidente Rollandin, l’imprenditore Cuomo e il già manager Finaosta Accornero) hanno depositato indagini difensive e il pm Ceccanti potrebbe chiedere un termine per esaminarle.
L'ex manager Finaosta Accornero, tra gli imputati.
Cronaca

È in calendario per la mattinata di domani, mercoledì 19 dicembre, l’udienza preliminare riguardante ipotesi di reato corruttive nell’ambito di alcune partecipate regionali, formulate a carico di sette imputati, tra i quali spiccano l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l’imprenditore alimentare Gerardo Cuomo e il già manager Finaosta Gabriele Accornero. All’orizzonte prende però corpo un rinvio, perché alcune difese, negli scorsi giorni, hanno depositato delle indagini difensive, sviluppate ascoltando numerosi testimoni.

La Procura (a rappresentarla in aula sarà il pm Luca Ceccanti, che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri) potrà quindi chiedere un termine per l’analisi della documentazione, fondamentale anche per definire la posizione dell’ufficio inquirente rispetto ad eventuali richieste di riti alternativi. Sarà il gup Paolo De Paola a decidere se rinviare, una volta esaminate eventuali eccezioni o questioni preliminari e verificata la costituzione delle parti.

Riguardo a quest’ultimo aspetto, contrariamente a quanto era avvenuto in occasione del processo penale sul Casinò, ad oggi non risulta essere stata deliberata dalla Giunta regionale la costituzione di parte civile nel procedimento. Il reato contestato a Rollandin, oggi ancora in Consiglio regionale in qualità di vicepresidente dell’Assemblea, è l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione continuata per plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio, contestazione mossa anche a Cuomo e Accornero.

In primo piano, nelle indagini che hanno riguardato i tre, vi è il trasferimento nel 2013 del “Caseificio valdostano”, dell’imprenditore campano, nei locali di Pollein di proprietà della partecipata “Autoporto Spa”. È nei confronti di questa società, nonché di altre (“Deval” già occupante dei locali e “Structure”, competente per il patrimonio regionale), che l’ex presidente della Giunta, supportato dal già manager Finaosta, avrebbe esercitato pressioni affinché l’operazione andasse in porto, al fine di favorire l’imprenditore.

In cambio, Rollandin avrebbe ricevuto supporto elettorale alle regionali di quell’anno (mettendogli a disposizione i locali del “Caseificio” per un comizio) e utilità tra le quali gli inquirenti annoverano un cambio di pneumatici per la sua vettura. In altri filoni d’indagine sono poi finiti imputati il libero professionista Simone D’Anello (31 anni), l’artigiano edile Salvatore D’Anello (45), l’imprenditore Davide Bochet (50) e l’artigiano Francesco Maruca (43).

A loro carico sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, concorso in corruzione continuata per plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio e peculato. Gli episodi cui sono ricondotte le accuse riguardano l’assegnazione al “Caseificio valdostano” delle forniture per il trail 4K da parte del Forte di Bard (di cui Accornero era consigliere delegato), nonché l’attribuzione dei lavori per il rifacimento del sistema idraulico dell’“Opera Ferdinando” e della scala che, nella fortezza, conduce al Museo delle Alpi.

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