Un quadro di Ligabue in mostra a Bard sequestrato dai Carabinieri

Il provvedimento è scattato perché l’opera, secondo i primi accertamenti, sarebbe stata rubata nel 1991, in un’abitazione privata. Il Forte risulta estraneo ai fatti: l’opera era stata in altre quattro mostre prima di approdare in Valle.
antonio ligabue mostra al Forte di Bard
Cronaca

“Autoritratto con spaventapasseri”. E’ il titolo del quadro – che era esposto nell’ambito della mostra “Antonio Ligabue e il suo mondo”, al Forte di Bard – sequestrato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza. Il provvedimento è scattato perché l’opera, secondo gli accertamenti della Procura di Aosta, sarebbe stata rubata nel 1991, cioè trentun anni fa, in una casa privata della provincia di Reggio Emilia.

A dare il via alle indagini, coordinate dal pm Giovanni Roteglia, sarebbe stata la proprietaria dell’opera, dopo aver visitato l’esposizione. Riconoscendo la tela che sostiene esserle stata trafugata, avrebbe quindi sporto denuncia. Saranno le perizie disposte dall’autorità giudiziaria a dirimere il dubbio se il quadro prelevato dai Carabinieri sia davvero quello sottratto all’inizio degli anni novanta.

Il Forte estraneo ai fatti

Il sequestro è avvenuto il 21 gennaio scorso, negli ultimi giorni di apertura dell’esposizione a Bard, il cui curatore era Sandro Parmiggiani. L’“Autoritratto con spaventapasseri”, realizzato tra il 1957 e il 1958, si annoverava tra i “capolavori” proposti dalla mostra. Il Forte di Bard risulta completamente estraneo ai fatti: ha acquistato l’esposizione da una società di Milano, che ha curato gli aspetti dalla selezione delle opere alla gestione dei prestiti.

Anzi, se emergesse trattarsi di un’opera rubata, l’associazione che gestisce la fortezza si qualificherebbe come parte offesa. La mostra dedicata a Ligabue è ora ospitata alla Reggia Reale di Monza e, stando a quanto appurato dagli inquirenti, l’“Autoritratto con spaventapasseri”, un olio su fasite di 62 per 50 centimetri, era stato in almeno altre quattro mostre prima di approdare nelle sale del forte.

Opere d’arte, crimini e la Valle

Non sono frequenti le occasioni in cui, in Valle, opere d’arte trafugate assurgono alla ribalta delle cronache. Era successo nel 2019, quando una statua di Santa Barbara, rubata nell’aprile 1976 nella sacrestia della chiesa di San Bernardo a Signayes (Aosta), era stata ritrovata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, che avevano denunciato un antiquario trentino dopo aver notato il manufatto in legno in vendita su una piattaforma online.

Nel novembre 2013, invece, a Courmayeur era stata recuperata una tela del maestro Giorgio Morandi, sottratta 41 anni prima nell’abitazione di un medico milanese insieme ad altri dieci quadri. A procedere erano stati i militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, che avevano individuato il dipinto (dal valore stimato in 350mila euro) prima in Svizzera, poi intercettandolo nella località ai piedi del Monte Bianco, mentre rientrava in Italia nascosto in un furgone.

Due anni fa, infine, al traforo del Monte Bianco, i Carabinieri del Gruppo Aosta avevano consegnato alla polizia giudiziaria francese la “Ragazza del Bataclan”, realizzata dallo street artist Banksy su una porta di sicurezza del locale parigino al centro dell’attentato terroristico del 13 novembre 2015. L’opera, in memoria delle 90 vittime di quella notte, era stata trafugata nel gennaio 2019 e rinvenuta un anno dopo in un casale della campagna abruzzese.

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