Abusivismo dentistico, la Cassazione conferma: imputati condannati

I giudici, accogliendo uno dei motivi di ricorso, hanno però operato una riduzione delle pene. 3 mesi e 10 giorni di reclusione a Silvio e Mattia Gasparella, nonché 2 mesi e 20 giorni a Laura Padoin. Stabilite anche multe e risarcimenti.
La Corte di Cassazione.
Cronaca

Dopo l’appello “bis”, la Corte di Cassazione si è nuovamente pronunciata sull’imputazione di esercizio abusivo della professione odontoiatrica nei confronti di tre valdostani. I giudici hanno deciso nuovamente per delle condanne, con una riduzione però rispetto al grado precedente. A Silvio Gasparella (62 anni) e suo figlio Mattia Gasparella (39) sono stati inflitti 3 mesi e 10 giorni di reclusione, oltre a 6666 euro di multa, mentre a Laura Padoin (63) 2 mesi e 20 giorni di carcere, con una multa da 5333 euro. Per tutti è stata disposta la sospensione della pena. L’udienza si è tenuta l’altro ieri, mercoledì 19 febbraio.

I motivi della riduzione

La parziale riforma della sentenza è scattata perché la Suprema Corte ha accolto uno dei motivi di ricorso del difensore, l’avvocato Stefano Moniotto: i giudici dell’“appello bis” a Torino, nel determinare le pene, non avevano tenuto conto del rito abbreviato scelto dagli imputati, che consente uno “sconto” di un terzo. All’udienza dell’altroieri, il Procuratore generale della Cassazione aveva chiesto un nuovo annullamento della sentenza, con rinvio a una nuova sezione della Corte d’appello di Torino. I magistrati di Cassazione, però, hanno deciso diversamente, non ritenendo necessario l’appello “ter” e operando direttamente il ricalcolo.

Il risarcimento alle parti civili

I tre imputati dovranno inoltre, sempre per effetto della sentenza, rifondere le spese di rappresentanza e difesa delle parti civili costituite nel processo (l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e l’Associazione Italiana Odontoiatri della Valle d’Aosta, rappresentate dai legali Ascanio Donadio e Paolo Sammaritani), con 5000 euro ciascuna. Le indagini avevano riguardato il periodo tra il 2013 e il 2019, concentrandosi sulla struttura ove operavano gli imputati, il “Centro dentistico e odontoiatrico valdostano snc” di Saint-Christophe). Un quarto imputato, allora direttore sanitario nella struttura, era stato assolto nell’appello “bis”.

I precedenti gradi di giudizio

Tutte le persone a giudizio, nel giugno 2021, erano state assolte in primo grado dal Gup di Aosta. La Procura aveva però impugnato e si era così arrivati in Corte d’Appello una prima volta (il 25 gennaio 2023). In quel grado di giudizio, il ribaltamento dell’esito, con la colpevolezza per l’esercizio abusivo della professione ai quattro imputati. Il 13 settembre 2023, la Cassazione aveva però annullato le condanne, con rinvio a una nuova sezione d’appello. Il giudizio “bis” si è chiuso nel maggio 2024 (5 mesi ai due Gasparella e 4 mesi a Padoin), per effetto dell’impugnazione da parte della difesa, si è arrivati alla decisione della Cassazione di questi giorni.

Le indagini

A indagare era stato il Gruppo Aosta della Guardia di finanza. L’ipotesi accusatoria era che il Direttore sanitario sottoscrivesse la documentazione relativa a prestazioni mediche di cui si assumeva la paternità, mentre a svolgerle, in realtà, erano i due Gasparella, che non ne avevano però i titoli. A Padoin, assistente alla poltrona nello studio e moglie e madre dei co-imputati, veniva contestato di aver operato a fianco dei familiari, pur sapendoli non abilitati.

Inizialmente, gli inquirenti avevano formulato anche l’accusa di associazione a delinquere, da cui tutti sono però stati assolti in ogni grado di giudizio (e non era quindi stata oggetto dell’appello “bis”). La difesa ha sempre puntato sull’inconsistenza di questo capo di imputazione, nonché sul mancato esame delle cartelle cliniche dei casi dubbi. Ora, la Cassazione ha messo la parola “fine” a una vicenda giudiziaria protrattasi, tra indagini e udienze, per oltre cinque anni.

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