Le Digourdì lancia il primo Printemps post covid

La compagnia dell'Envers porta i The Simpsons allo Splendor e inaugura la rassegna di teatro popolare Printemps Théatral che ha resistito al Covid
Le Digourdì
Cultura

Qualcuno dirà che a riempire lo Splendor c’era solo Charvensod, qualcun’altro dirà che c’era tutta Charvensod.

La prima serata del Printemps Théâtral post Covid fa il pieno e, sicuramente, il fatto che in cartellone ci fosse Le Digourdì non è un caso: la compagnia dell’Envers ha presentato una pièce ispirata alla famosa serie cartone animato The Simpsons, nata dalla matita di Matt Groening. Nessun viso giallo, ma un rimando sapiente a tutti i protagonisti della celebre serie: Marge diventa Margot, Lisa Lisette e Bart Bastien, solo per citarne alcuni, ma i personaggi sono tantissimi perché la compagnia è numerosissima.

Le Digourdì
Le Digourdì

Una delle forze di Le Digourdì è infatti il gruppo, in media under 30 e con strumenti e capacità che permettono alle loro pièce di essere non solo moderne, ma multimediali. La scenografia è disegnata per sketch su un tablet e proiettata durante lo spettacolo; i tramamoublo, una volta pronti ad agire solo nell’ombra degli intermezzi, ora acquistano dignità di personaggio e anzi aiutano la narrazione della pièce; video, musiche e testi di canzoni adattati al patois entrano di prepotenza nel filo narrativo e rendono il risultato molto più innovativo.

Accade che il ritmo spesso rallenti e paghi qualche conseguenza, forse per via della complessità di costruzione della pièce, ma è un dettaglio che a questi ragazzi può essere perdonato, considerando la giovane età della compagnia che ha ancora tanto tempo (e tante risorse) per crescere; risorse come Charlotte Linty (una delle più giovani) e Valentina Tesio, entrambe alla loro prima rappresentazione e segnale forte di come, nonostante due anni di stop (Le Digourdì ha comunque lavorato a video e canzoni n.d.r.), la compagnia sia in ottima salute. E si vede.

Il gruppo ha al suo interno tutte le forze (e le professionalità) per curare da capo a piedi una rappresentazione: non solo gli attori, ma il videomaker (Joel Viérin), chi si occupa dei suoni (Didier Cunéaz), chi delle scenografie interattive e degli altri aspetti anche più logistici. Tutto viene pensato e messo in atto nel gruppo, focalizzandosi su diversi obiettivi annuali e non solo su un’unica, grande, rappresentazione.

Le Digourdì
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Ad aprire la serata, prima del neo duo comico Paolo Cima Sanders et Joel Albaney, è stato il presidente della Federachon Teatro Populero che sta cercando di traghettare quest’arte popolare nella modernità, in linea con la compagnia di Charvensod ma non solo. La Federachon sta infatti facendo un lavoro di restyling che passa anche attraverso video e social, per avvicinare più giovani possibili all’utilizzo del patois e al teatro.

Il Printemps Théâtral continua il 12 marzo, quando toccherà alla compagnia Le-S-Ami dou Patoué di Nus che porterà in scena Pe bien rie fa se amuser e a Le Badeun de Chouéléy, di Saint-Christophe, con la pièce Pe totta la viya… ou caze. Quest’anno sono 4 i gruppi che hanno aderito e che porteranno ad Aosta le loro pièce.

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