L’Espace populaire ritorna con una stagione di jazz, documentari e attualità

21 Febbraio 2023

Il ritorno del jazz ad Aosta con strumentisti valdostani e non e attività di divulgazione e sensibilizzazione attraverso documentari e proiezioni cinematografiche di attualità: l’Espace populaire si prepara a una prossima stagione ricca di eventi culturali e pronta a ritagliare nuovi spazi pubblici all’interno della regione.

Il nuovo calendario di proposte è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella serata di oggi, martedì 21 febbraio, presso la caffetteria della Cittadella dei giovani alla presenza dei referenti Alexandre Glarey ed Eliana Arletti e del pianista Beppe Barbera.

Gli eventi

Il primo appuntamento con le iniziative dell’Espace populaire è già fissato per le 18 del prossimo venerdì 24 febbraio, quando la stessa sala delle conferenze della Cittadella dei giovani aprirà le proprie porte allo scrittore e volontario combattente delle unità di protezione popolare Davide Grasso. Reduce dall’aver analizzato a più riprese tematiche quali la guerra civile siriana e i muri di confine tra il XX secolo e XXI secolo, il giornalista illustrerà ai presenti la situazione in Rojava, Siria e Turchia a seguito del recente terremoto. Durante la serata sarà peraltro possibile contribuire alla raccolta fondi a favore dell’associazione Mezzaluna rossa Kurdistan Italia.

Mentre resta al vaglio un secondo incontro in collaborazione con altre associazioni che veda la partecipazione dei rappresentanti di “Mediterranea Saving Humans”, sicuro è il ritorno delle proiezioni di film e documentari di inchiesta.

“Cominceremo venerdì 14 aprile con “Pino: vita accidentale di un anarchico”, il docufilm su Giuseppe Pinelli proiettato alla presenza della figlia del protagonista, Claudia Pinelli, nonché speriamo del produttore Niccolò Volpati e della regista Claudia Cipriani – ha raccontato Glarey -. Seguirà, in data ancora da stabilire, il docufilm diretto da Carlo Bachschmidt “La scelta”, che racconta della trentennale resistenza popolare comunitaria anti Tav in Val di Susa”.

Espace jazz

Grazie al partenariato con la Cittadella dei giovani di Aosta, prenderà il via con l’inaugurazione musicale della prossima domenica 12 marzo la nuova rassegna “Espace jazz”. Alle 18, il teatro interno allo spazio dedicato ai ragazzi aostani risuonerà delle melodie con caratteristiche funky del “The A.B.C. Funky Trio” composto da Maurizio Amato al basso elettrico, Lorenzo Barbera a vibrafono e sintetizzatori e Matteo Cosentino alla batteria.

“Si procederà poi con un appuntamento mensile ogni martedì alle 21, primo dei quali l’11 aprile con il gruppo di mia formazione “Beppe Barbera Quartet”, nel quale sono affiancato dal sassofono di Gianni Virone, dal contrabbasso di Matteo Ravizza e dalla batteria della mostra chicca di fama nazionale Ferdinando Faraò – ha anticipato lo stesso Barbera -. Se il 16 maggio sarà la volta del quartetto di sonorità brasiliana “Os 4 Elementos” di Elisabetta Padrin alla voce, Alessandro Cisarò al pianoforte, Maurizio Amato al basso elettrico ed Elena Frezet alla batteria, i concerti si concluderanno il 13 giugno con il “Riccardo Ruggieri Latin Trio” con Alessandro Maiorino al basso elettrico e Darlan Marley alla batteria”.

Espace itinerante

Il nuovo calendario si accompagna all’apertura della campagna di tesseramento come Associazione Saperi & Sapori; in concomitanza con i vari eventi aperti al pubblico sarà possibile sottoscrivere il documento di sostegno e partecipazione alle attività dell’associazione al prezzo di 15 euro.

“L’Espace polulaire nasce come progetto di ripartenza ma, trovatisi privi di una sede fissa e in un certo senso nomadi, non rinunciamo a girare la Valle d’Aosta alla ricerca di luoghi e ospitalità per l’organizzazione delle nostre iniziative – ha commentato ancora Glarey -. Il nostro programma è in continuo divenire e resta aperto alle suggestioni dei nostri soci e di tutti coloro che desiderino dare il proprio contributo”.

I quattro concerti pensati per valorizzare la musica jazz, che da una prima origine afroamericana ha saputo trasformarsi e contaminarsi, ricalcano i due principali tratti del genere, ovverosia l’improvvisazione e il coraggio.

“Molti si domandano perché la produzione jazz non sia più presente in maniera organica e regolare nella regione nonostante il suo fervente clima culturale – ha constatato nuovamente Barbera -. Non resta che augurarci di riuscire ad accogliere il maggior numero di persone che vogliano prendere parte a iniziative che come questa ricordino gli Anni ’90”.

Exit mobile version