Nuovo centro commerciale a Saint-Christophe, il “no” di Confcommercio

Il Presidente Dominidiato spiega: "Le politiche commerciali e turistiche devono salvaguardare l’esistente, recuperare le strutture fatiscenti e abbandonate”. Poi fa il punto sul Coronavirus per i commercianti: "Situazioni veramente critiche".
Il direttore di Confcommercio Adriano Valieri ed il Presidente Graziano Dominidiato
Economia

“Basta con la costruzione di nuove strutture e cementificazione del territorio. Le politiche commerciali e turistiche devono salvaguardare l’esistente, recuperare le strutture fatiscenti e abbandonate, favorire chi ha affrontato le crisi”.

Le parole sono di Graziano Dominidiato, Presidente di Confcommercio VdA, e l’obiettivo dello strale è uno: il progetto depositato nel Comune di Saint-Christophe, di iniziativa privata, per un “complesso commerciale/direzionale/bar-ristorante/distributore carburante” al posto dell’ex Hotel Alp, in località Aeroporto.

Dominidiato, infatti, spiega: “Non è così edificante realizzare ancora nuove strutture commerciali, per di più di queste dimensioni, vista la disponibilità nella stessa zona di spazi non utilizzati. Già in città si svuotano le attività commerciali anche appena fuori dal centro”.

Confcommercio che, nel frattempo, ha presentato al Comune di Saint-Christophe tutte le sue osservazioni al Pud presentato, sia di tipo tecnico che commerciale.

Ma, intanto, si chiede una visione univoca: “Ci auguriamo che in un eventuale incontro con il Comune vengano riviste le loro intenzioni, e tutto questo perché l’Amministrazione regionale è priva di un Piano commerciale e di riflesso lo sono quelle comunali. Chiunque può quindi presentarsi e avendo spazi disponibili chiedere di realizzare grosse superfici commerciali”.

Questione che diventa anche “numerica”, come spiega invece il direttore di Confcommercio Adriano Valieri: “Aumentando spazi di vendita analoghi tra loro dividiamo solamente e non attiriamo nuovi clienti, perché il numero di abitanti in Valle è sempre lo stesso. Non possiamo continuare a moltiplicare la stessa tipologia di servizi ma possiamo provare a chiedere se ci siano agevolazioni e detassazioni per chi invece vuole occupare i tanti spazi vuoti”.

Il punto sul Coronavirus

Di problema in problema, Confcommercio non può non soffermarsi sulla questione “Coronavirus”.

“Abbiamo partecipato ad un incontro alla Chambre con tutte le categorie per fare punto della situazione – riprende Dominidiato –, anche per avere una voce unica nei confronti dell’Amministrazione e capire come si possa supportare e sostenere il settore economico. Cominciamo ad avere situazioni veramente critiche, nella ristorazione ma anche negli alberghi che sono in chiara e netta difficoltà, così come le agenzie di viaggi. Non credo sarà sufficiente l’intervento da 3 miliardi da parte del Governo perché i problemi arrivano a cascata su tutti, e ora non sono ancora completamente definibili”.

Valieri aggiunge: “Per la maggior parte i nostri pubblici esercizi sono molto piccoli. Immaginate di dover spiegare di mantenere il metro di distanza previsto dal decreto. Un bar mantiene viva la città ed il tessuto economico: non possiamo immaginare di vedere file e file di serrande chiuse, servono degli interventi ad hoc”.

Alcuni di questi interventi saranno messi, domani, sul tavolo del Consiglio per le politiche del lavoro previsto per domani. Valieri li elenca: “La Chambre porterà anche le nostre istanze che sono analoghe: il Fondo di integrazione salariale, gli ammortizzatori sociali e capire cosa si possa ottenere, come il discorso sulla sospensione dei mutui e delle rate. Stiamo lavorando con Valfidi per capire quali forme di sostegno siano possibili, e se l’Amministrazione riuscisse ad alimentare un fondo integrativo regionale”.

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