Nuovo DPCM, Confcommercio: “Follia chiudere alle 23 i locali”

Il nuovo decreto del Presidente Conte vedrà la luce domani. Smentita la volontà di chiudere i locali alle 23, la scelta che potrebbe restare in capo alle Regioni preoccupa. Confcommercio spiega: "Anziché chiudere le imprese si punisca chi non rispetta le norme".
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Economia

Il nuovo Dpcm non è ancora stato emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – è previsto infatti per domani, 7 ottobre –, ma un’eventuale “stretta” sugli orari degli esercizi pubblici fa paura. Conte stesso ha smentito le voci, anticipate su alcuni giornali, di una chiusura alle 23 dei locali pubblici, ma la libertà che il nuovo decreto potrebbe lasciare in capo ai governi regionali preoccupa.

E Confcommercio-Fipe VdA, in una nota, lo dice senza giri di parole: “Follia chiudere alle 23 i locali”. Il Presidente Graziano Domidiato spiega: “Un’eventuale decisione del Governo sarebbe incomprensibile sia per la tutela della salute che per gli aspetti economici che graverebbero su una categoria già pesantemente provata dal lockdown”.

Confcommercio chiede infatti che di usare altre strategie, dall’incremento dei controlli, alla vigilanza sul rispetto dei protocolli adottati a maggio e sanzioni per chi non applica le misure di sicurezza, a partire dal distanziamento tra i tavoli.

Anche perché “se davvero sono queste le proposte del Governo – prosegue Dominidiato – possiamo dire che il Governo sta agendo con metodi improbabili e causando inutili danni ad un settore che è una componente essenziale per l’economia del Paese. Se l’obiettivo dei provvedimenti è quello di contrastare gli assembramenti, l’unico effetto che si ottiene sarebbe quello di far andare le persone in strada senza più alcun controllo”.

E ribadisce: “Il Governo farebbe comunque bene a incrementare al massimo tutti i controlli su chi, imprese e cittadini, non rispettano le regole. E questo per rispetto nei confronti di chi opera correttamente a livello commerciale e dei cittadini che adottano comportamenti diligenti per limitare ed evitare i contagi. C’è tanta preoccupazione tra gli imprenditori per un ulteriore inasprimento delle misure restrittive. Anziché chiudere le imprese si punisca chi non rispetta le norme. Ci appelliamo alla politica regionale chiedendo loro di prendere posizione nella gestione di eventuali orari di chiusura.”

Una chiusura serale anticipata dei pubblici esercizi – si legge ancora nella nota di Confcommercio – provocherebbe un danno economico enorme e rischierebbe fortemente di non raggiungere gli obiettivi sperati, ma sarebbe anche “un’ingiustizia per tutte quelle attività che si sono adeguate per rispettare e fare rispettare le regole”, conclude Dominidiato cha auspica che “da subito il Governo valdostano metta in atto tutte quelle misure necessarie a prevenire i contagi e favorire la ripresa dei consumi anche all’interno dei locali”.

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