Prima infanzia, il 31 dicembre finisce il “sogno” di Farfavola e dell’Apeluna

La decisione porterà alla perdita di 12 posti di lavoro. "Ma non meno patiranno bambini e famiglie (più di 60), costrette a trovare alternative non volute".
Farfavola
Economia

E’ pronto a calare il sipario su due servizi alla prima infanzia di Aosta, fino ad oggi apprezzati dagli utenti. Stiamo parlando del nido La Farfavola del Quartiere Cogne e della Garderie Apeluna del Quartiere Dora.

A mettere con una nota nero su bianco l’imminente chiusura è la Cooperativa La Sorgente.

“Abbiamo tentato fino all’ultimo di resistere a decisioni che ci paiono francamente di corto raggio, ma alla fine abbiamo dovuto fare i conti con la dura realtà”, spiega il Presidente della Cooperativa La Sorgente, Riccardo Jacquemod. “E la realtà è che senza il sostegno pubblico i servizi alla prima infanzia non sono economicamente sostenibili. Dobbiamo purtroppo capitolare. Al 31 dicembre due realtà di servizio per le famiglie e la prima infanzia dei quartieri Cogne e Dora non riusciranno a dare continuità ai propri piccoli ospiti e alle loro famiglie”.

La decisione porterà alla perdita di 12 posti di lavoro. “Dodici operatrici che da anni si prodigano per offrire servizi al passo con i tempi e con le mutate esigenze delle famiglie.  – prosegue la nota – Ma non meno patiranno bambini e famiglie (più di 60), costrette a trovare alternative non volute né ricercate a dei servizi che non hanno dato segni crisi e sono stati scelti da tanti per la qualità dell’offerta”.

La storia della Cooperativa

La Cooperativa La Sorgente è attiva nei servizi alla prima infanzia del Comune di Aosta a partire dal 1996, quando è stata aperta la prima Garderie d’Enfance, il Gatto Blu.
Da allora la crescita dell’offerta ha visto l’apertura nel 2000 della Garderie ApeLuna e l’apertura del nido La Farfavola nel 2005. Allora la città di Aosta vantava dei livelli di servizio per la prima infanzia ai vertici delle classifiche italiane contendendosi il primato con Reggio Emilia, Bolzano e Trento.

Con l’arrivo della crisi economica il “problema nidi” è diventato quello di contenere i costi: in questa operazione la scelta doveva premiare i contesti a maggiore espansione familiare, mentre il principio ispiratore delle scelte politiche si è limitato a difendere le strutture di proprietà. Le altre realtà, frutto di innovazione del periodo precedente, sono state via via dismesse. 

“Nel dichiarare la nostra delusione per la mancanza di coraggio di questa amministrazione – conclude la Cooperativa La Sorgente – vogliamo scusarci per i danni che l’interruzione dei servizi procura alle tante famiglie che in questo periodo hanno condiviso le sorti dei servizi. Vogliamo ringraziare famiglie e istituzioni varie (quali la Parrocchia dell’Immacolata, la Fondazione Abri, la Fondazione Comunitaria) per il sostegno offerto: sentire di non essere da soli fa piacere”.

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