Le prime foto e i primi video pubblicati sui social, questa mattina, sulla riapertura del comprensorio sciistico di Cervinia hanno scatenato le polemiche. Uno scatto mostra in particolare una lunga coda di fronte alle biglietterie.
Ai tanti commenti indignati risponde la Cervino Spa, senza nascondere alcune difficoltà legate al primo giorno di sci e al “banco di prova” del protocollo elaborato dalla Regione in accordo con le società degli impianti di risalita.
“Si è verificata una coda alle biglietterie, anche perché come primo giorno molti appassionati dovevano acquistare gli skipass stagionali, che tuttavia è stata gestita all’aria aperta, anche grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine. – spiega la società – Ciò è avvenuto nonostante fossero in funzione tutti gli sportelli di biglietteria, la cassa automatica e le casse presso le strutture ricettive del paese, nonché alla vendita online, a dimostrazione della grande voglia di sci”.
Duemila i primi ingressi registrati, fa sapere la società, sottolineando come “il protocollo è stato rispettato da tutti gli sciatori, che hanno dimostrato di conoscere le regole che erano state divulgate più di due settimane fa”.
Nessuna cosa sugli impianti, “così come sulle piste, dove il distanziamento è naturale”. Come testimonia anche Erik Seletto, attuale allenatore della squadra francese di sci alpino ed ex discesista azzurro.
Questa prima giornata di “test”, secondo la Cervino Spa, “determinerà alcune modifiche da apportare al protocollo, nonché alle prassi operative; in particolare sarà necessario che aumenti la consapevolezza della possibilità dell’acquisto online degli skipass, grazie a una comunicazione massiva, nonché un controllo più intenso agli impianti di arroccamento”.
La Giunta regionale invita a rispettare i protocolli
Le polemiche sollevate sui social per l’apertura della stagione sciistica a Cervinia, non hanno lasciato indifferenti la Giunta regionale che con una nota annuncia di voler proseguire il confronto con le società degli impianti a fune “con lo scopo di mettere a fuoco le criticità e di individuare le opportune soluzioni.”
Se l’attenzione prioritaria è al contenimento dei contagi, la Giunta regionale spiega di essere al lavoro per “trovare soluzioni che permettano la pratica dello sci, in sicurezza, nella prossima stagione invernale, consapevole dell’importanza economica e occupazionale che rivestono le stazioni sciistiche, anche in termini di indotto”.
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Se proprio si doveva aprire allora sarebbe stato il caso di fare andare solo previa prenotazione, con tampone con esito negativo, o quanto meno a numero chiuso con orari prestabiliti di ingresso.
In ogni caso sarebbe stato meglio evitare il rischio di asintomatici che potrebbero essere venuti ad aumentare il nostro già alto indice di contagi, sembra un po’ l’errore commesso questa estate al mare, speriamo non avvenga ma non ci si dovrebbe attaccare alla speranza.
Certo sarà interessante scoprire cosa ne sarà di quegli abbonamenti se ora poi chiuderanno i confini delle regioni..
Ma vi rendete conto delle idiozie che avete scritto?Una coda all’aria aperta con gli utenti regolarmente protetti dalla mascherina non crea nessun problema mentre morire di fame perchè c’è gente che non può lavorare allora và bene.ma fatemi il piacere.
Meno male che vigila su di noi chi non dice idiozie.Io purtroppo ne dico tante perchè porto per dodici ore al giorno la FFP2 in ospedale e probabilmente ho i neuroni oramai rallentati dalla CO2.Vorrei dire altre due idiozie:1) in un assembramento come quello di ieri,seppur all’aperto la mascherina puo’ dare una misera protezione,se non si hanno a disposizione presidi come la FFP2;se poi ci aggiungiamo i percorsi in cabinovia la partita è persa sin dall’inizio.
2) Io ho lavorato in paesi in via di sviluppo e purtroppo ho visto morire gente di malattie e di fame:mi creda caro Davide non siamo a quel punto,”di fame” come dice lei in Italia non si muore ancora.
Concordo. La gente crede che il semplice fatto di avere la mascherina la metta al riparo. Inoltre molti, forse per estetica, usano quelle simpatiche e colorate mascherine di stoffa, che non proteggono proprio niente o quasi…
La scena ripresa sulla cabinovia, poi é da suicidio…. Ma la societá vuole continuare a stare aperta o preferisce che la chiudano subito, per decreto? Ci voleva molto a far salire, che so, solo il 50% della capacitá della cabina? Mah…
Poi ci dite di stare a casa per evitare assembramenti ecc…..
Qui si va sempre più sul ridicolo!
Vale più una sciata che l istruzione per i nostri figli.
Che i nostri politici si diano una sveglia.
È sempre più uno schifo.
Ci sono delle priorità
L’ha capito e scritto anche Seletto “una volta fatto il biglietto…” E appunto il problema era e sta proprio nel fare il biglietto in coda per decine di minuti, dopo é ovvio che sì scia bene e senza problemi!
Mi sembra di rivedere “il tribula di Cuneo”. Spettacolo!!!!Certo, come sarà spettacolare chiudere le scuole ed il resto delle attività quotidiane dopo avere stipato gente nelle cabinovie ed in coda per fare il biglietto. Dopo la battaglia dei bovini c’era posto pure per questo:lo spettacolo deve continuare, così come l’avanzare di un vairus che per molti non esiste.
P. S. il tribula di Cuneo è Briatore