Se al momento le aziende agricole cercano di andare avanti con un’apparente normalità – ad eccezione delle grosse difficoltà già fatte riscontrare dagli agriturismi – le ripercussioni delle restrizioni e della pandemia del Coronavirus rischiano di essere pesanti nel medio e lungo termine.
Coldiretti Valle d’Aosta lancia l’allarme sulla futura difficoltà a trovare risorse umane per i lavori stagionali nelle aziende che lavorano nel campo dell’agroalimentare e della zootecnia, come la raccolta della frutta e verdura o il lavoro negli alpeggi.
“Per questo motivo occorre una radicale revisione del sistema dei voucher agricoli che vada nella direzione di una sua semplificazione, al fine di generare posti di lavoro presso categorie di lavoratori solitamente difficili da inquadrare“, è l’appello lanciato da Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 proprio in agricoltura con la vendemmia per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi quello dei campi è stato l’unico settore rimasto legato all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) e gli accresciuti appesantimenti burocratici che ne hanno limitato l’utilizzo. Ora, in questa situazione di emergenza, le pratiche legate ai voucher vanno semplificate e alleggerite.