Continua il braccio di ferro tra Uil e Vedetta 2, i trasferimenti sono rinviati al 2 agosto

Il trasferimento dei lavoratori a Torino, dopo la decisione dell'azienda di chiudere la sede di Aosta è "congelata". La Uil batte su due tasti: la non penalizzazione economica dei lavoratori ed il loro utilizzo in servizi che non prevedano lunghi percorsi stradali.
Vedetta 2 Mondialpol
Economia

Una “ferma e determinata posizione sindacale” che, per ora, “ha ottenuto come primo effetto il rinvio dei trasferimenti al 2 Agosto 2020”.

Continua la battaglia “di posizione” tra la UilTucs e l’Istituto di Vigilanza Vedetta 2, dopo lo scontro di qualche settimana fa che ha visto il sindacato all’attacco, parlando di “licenziamenti cammuffati”.

Lo scorso 9 Luglio, giovedì, si è infatti riunito a Torino il Coordinamento dei Rappresentanti Sindacali del Piemonte e Valle d’Aosta di Vedetta 2 per – si legge in una nota della Uil – “discutere sulle iniziative da intraprendere a seguito della decisione aziendale di chiudere alcune sedi, tra le quali Aosta e trasferire i lavoratori nella sede di Torino”.

Trasferimento che, si diceva, è per il momento posticipato al 2 agosto, il tempo per trattare – scrive ancora la UilTucs – su due punti: la non penalizzazione economica dei lavoratori ed il loro utilizzo in servizi che non prevedano lunghi percorsi stradali che si aggiungerebbero a quelli tra Aosta e Torino, mettendo così a rischio la loro salute e sicurezza.

Accordo che, dovesse venir meno, porterà a – ribadisce il sindacato – “azioni conflittuali rituali come lo sciopero”, cui si aggiungeranno però “azioni legali per scongiurare ciò che è apparso evidente, e cioè che il disagio del trasferimento collegato alla penalizzazione economica siano di fatto licenziamenti per giustificato motivo oggettivo allo stato bloccati dalla legislazione anti Covid”.

“Tali licenziamenti – aggiunge UilTucs – trovano sempre giustificazioni in quanto conseguenti a riorganizzazioni aziendali. Pertanto, essendoci il blocco dei licenziamenti ne consegue il blocco della riorganizzazione.  Sono in corso le trattative nelle province toccate dalla riorganizzazione e dai trasferimenti, l’esito delle quali saranno messe subito a conoscenza dei lavoratori interessati”.

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