Coronavirus, appello di Confcommercio alle forze dell’ordine: “Evitare azioni repressive

"Le conseguenze potrebbero ulteriormente aggravare ed essere letali per molte attività" sottolinea Confcommercio - Fipe VdA sottolineando "il difficile momento che stanno vivendo i pubblici esercizi (bar, ristoranti) con l’ennesimo lockdown iniziato domenica scorsa ed il minimo raggio d’azione lavorativo permesso".
Il direttore di Confcommercio Adriano Valieri ed il Presidente Graziano Dominidiato
Economia

“Avere massimo riguardo per questo settore attualmente in grave difficoltà, sempre nel rispetto delle leggi ma evitando azioni repressive perché le conseguenze potrebbero ulteriormente aggravare ed essere letali per molte attività”. E’ l’appello che rivolge oggi Confcommercio – Fipe VdA alle forze dell’ordine e agli enti ispettivi sottolineando “il difficile momento che stanno vivendo i pubblici esercizi (bar, ristoranti) con l’ennesimo lockdown iniziato domenica scorsa ed il minimo raggio d’azione lavorativo permesso”.

A causa della zona “arancione” infatti è permesso loro di lavorare esclusivamente con l’asporto ed il delivery che nella maggior parte dei casi non è neanche sufficiente per coprire le spese di gestione ordinaria del locale.

“Chiedo alle forze dell’ordine – sottolinea Graziano Dominidiato – di valutare al meglio le singole situazioni perché in questo momento estremamente precario ogni conseguenza relativa all’ispezione può essere decisiva e drammatica per ogni imprenditore. E’ bene rimarcare che i ristoratori e gli esercenti, hanno cercato di rispettare in ogni occasione e con la massima attenzione tutte le regole dettate al fine di limitare la diffusione del contagio, si sono impegnati ad applicare le norme di igiene e le procedure di autocontrollo, i manuali H.A.C.C.P, la sicurezza sul lavoro e la relativa formazione.”

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