Il grido di allarme delle aziende che riforniscono alberghi e ristoranti: “Esclusi dai ristori”

"Siamo aperti, ma i nostri clienti sono quasi tutti chiusi." ricordano le tredici aziende che oggi scrivono al Presidente della Regione chiedendo sostegno. Crollo dei fatturati con decrementi fino al 95% ; deperimento di molte derrate alimentari; difficoltà a mantenere gli impegni verso i fornitori e a pagare l’IMU sui capannoni di proprietà o leasing.
Ristoranti chiusi
Economia

Esclusi dai ristori perché “siamo aperti, ma i nostri clienti sono quasi tutti chiusi.” E’ il dramma che stanno vivendo le aziende valdostane attive nella produzione e vendita di prodotti alimentari e servizi, nel canale ho.re.ca.

A “accendere un faro su un settore della filiera della somministrazione e del turismo, che è stato colpito pesantemente e che temiamo resti ancora poco ascoltato” sono le stesse aziende, che hanno preso carta e penna e hanno scritto al Presidente della Regione Erik Lavevaz.

“Le pesanti criticità che viviamo e che vivremo” vengono dettagliate dalle stesse aziende:  crollo dei fatturati con decrementi fino al 95 % , per mesi consecutivi; deperimento di molte derrate alimentari, che hanno superato i termini di scadenza, e non più vendibili; mantenimento degli impegni verso i fornitori, che sono nella quasi totalità aziende di respiro
nazionale ed internazionale, che non tollerano insoluti e che agiscono con rigidità; mantenimento del pagamento dell’IMU sui capannoni di proprietà o leasing e l’impossibilità di parametrizzare alle flessioni dei fatturati, la gran parte dei costi fissi aziendali.

“Le nostre aziende danno occupazione a valdostani, avvalendoci di maestranze contabili, di agenti commerciali, di personale logistico e di consegna, un comparto poco rappresentato, che però conta centinaia di addetti, nonché famiglie. – scrivono  La nostra funzione non è solo quella prettamente legata alla fornitura del bene, ma anche quella creditizia, dovendo riconoscere dilazioni di pagamenti, nella quasi totalità dei casi senza garanzie legali, subendo con regolarità perdite di crediti, che gravano sui nostri bilanci.”

Le aziende chiedono vicinanza “al nostro mondo” alla Regione ma soprattutto che “sappia concretamente sostenere le nostre aziende”.

Di seguito le tredici realtà firmatarie della missiva: Bosc Snc Saint-Vincent, Caves P. Janin di Arnad, Digel di Saint-Marcel, Essezeta Glaces di Quart, La Jolie Vallee srl di Charvensod, Lavanderia industria Sas di Pollein, Lillaz Snc Verrayes, Lo Crotten Sas Chatillon, Lucianaz Sas di Charvensod, Pellissier VdA di Verrayes, Ristorfood Holding di Pollein, St Orso Dolciumi di Chatillon e Tacite Sas di Chatillon.

 

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