Negozi chiusi nel centro di Aosta, nel periodo di ferragosto, nonostante la presenza turistica record? Confcommercio non ci sta e, a seguito del primo bilancio sull’andamento della stagione nel capoluogo proposto dalla nostra testata (che segnalava il rammarico di alcuni operatori al riguardo), rilancia il risultato di “una nostra verifica” sul tale aspetto.
A parlare è il presidente dell’Ascom Aosta Ermanno Bonomi: “circa l’80% delle attività commerciali erano aperte, sia domenica 14 che lunedì 15 agosto, salvo alcune catene nazionali”. Per Bonomi, “i commercianti stanno sostenendo ritmi di lavoro importanti data la forte affluenza turistica al fine di continuare a dare un’immagine turistica del centro città”.
Per parte sua, Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio Valle d’Aosta, avrebbe auspicato “un confronto con la nostra associazione in modo da fornire dati veritieri”. “Ribadiamo – aggiunge – che non troviamo corrette certe dichiarazioni che non fanno altro che screditare il lavoro degli altri. Come già rimarcato più volte dalla nostra associazione, i negozi sono l’anima pulsante dei centri storici tutti i mesi dell’anno senza sosta e non solo nei mesi di punta, spesso l’impegno profuso non è commisurato alle reali entrate”.
La presa di posizione di Confcommercio si chiude con un ringraziamento ai “nostri commercianti” per “il loro impegno e la resilienza che da sempre li contraddistingue”, non solo ad Aosta, ma “in tutti i comuni della Valle d’Aosta”.
3 risposte
IN RISPOSTA AL SIG GUNTER
I COMMERCIANTI NON PIANGONO MISERIA SONO QUELLI CHE SI FANNO IL COSIDETTO, SENZA NESSUN AIUTO E NESSUN RINGRAZIAMENTO PER TUTTE LE ORE CHE PASSANO IN NEGOZIO (SONO NOSTRE SCELTE ) CON APERTURE DOMENICALI E FESTIVE COMPRESO IL 14/15 AGOSTO
Ci sono periodi e stagioni eccezionali che vanno sfruttati, in un senso o in un altro, a seconda dell’opportunità. Aosta è eccezionalmente stracolma di gente, come non si vede neanche in occasione di grandi eventi come la Fiera di sant’Orso. Considerare questa come una stagione normale e quindi comportarsi come si è sempre fatto, chiudendo il ferragosto, il sabato o la domenica, è una scelta individuale. E’ un rischio che ogni commerciante può correre, liberamente e senza imposizioni, ma non deve essere poi una scusa per piangere miseria quando quest’onda anomala di turisti inevitabilmente andrà scemando. Ci sono grandi cambiamenti in corso, sia climatici che sociali e se non si diventa elastici nell’interpretarli, si perdono occasioni. In ogni ambito. Aprire la stagione estiva e con questa anche un impianto di risalita come la cabinovia di Pila, soltanto il 25 giugno perché “è sempre stato così”, è stato un errore. Un’occasione persa.
Naturalmente i commercianti piangono miseria in ogni caso.