In Italia, “la cultura non ha mai perso il suo ruolo di elemento qualificante dei territori, bensì è diventata ancora più cruciale”. Il dato emerge dal Met Digital Culture di Milano, dove è stato presentato il “libro bianco” realizzato da Impresa Cultura Italia Confcommercio e SWG – in collaborazione con l’Università Iulm – dal titolo “Osservatorio sulla spesa e sui comportamenti di consumi di beni e servizi culturali in Italia”.
“La pandemia ha messo a dura prova il sistema culturale, ma ha favorito anche a trasformarlo – si legge in una nota di Confcommercio –. È stato fatto un notevole passo avanti rispetto alla ‘rivoluzione digitale’ diventando fattore culturale cruciale”. Per questo, l’auspicio espresso dal “libro bianco” è che “l’offerta culturale evolva insieme alla domanda per raggiungere pubblici nuovi, promuovendo una futura sinergia sempre più proficua tra cultura, turismo e territorio”.
A livello nazionale, “nell’ultimo quadriennio il sistema culturale italiano ha dovuto affrontare una crisi imprevedibile ma che oggi appare superata con un nuovo posizionamento dei consumatori ad un’offerta che, nel contempo, è fondamentalmente cambiata – dice Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia –. Il Covid ha segnato il rapporto tra italiani e cultura non tanto per il livello di scelte di consumo, quanto per l’impatto che un’esperienza ha avuto sulla vita di ciascuno di noi. Così, se ancora nel dicembre del 2021 il 55 per cento degli italiani riteneva che il proprio rapporto con la cultura fosse cambiato poco rispetto al periodo pre-pandemico, sei mesi dopo la percezione è ancora più profonda”, facendo segnare il 66 per cento.
Sensazione simile si ha nella nostra regione, come spiega la presidente di Impresa Cultura Valle d’Aosta Chiara Fabbri: “La crisi che ha pervaso il sistema culturale dei nostri territori da quanto emerso dall’Osservatorio pare superata e cambiata anche rispetto all’offerta. È evidente che spettacoli all’aperto, concerti, cinema e manifestazioni varie hanno subito una netta impennata anche rispetto al 2019”.
“Nella nostra piccola realtà regionale – aggiunge – possiamo riscontrare che manifestazioni culturali quali ‘Aosta Classica’, appena conclusa con grande successo di pubblico, ‘Musicastelle’ e ‘Châteaux en musique’ continuano a riscuotere un impatto positivo cresciuto negli anni. Il nostro augurio è di proseguire e consolidare la collaborazione tra Impresa Cultura VdA e le amministrazioni regionali e comunali per perseguire un obiettivo comune ovvero far crescere culturalmente la nostra amata regione”.