Nelle ultime settimane tutto faceva presagire che ci sarebbe stata un’estensione del superbonus a tutto il settore alberghiero. Venerdì scorso, invece, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto semplificazioni escludendo di fatto dall’agevolazione il comparto in assoluto più danneggiato e letteralmente messo in ginocchio dalle conseguenze della pandemia.
A scriverlo è l’Adava, l’Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche, che punta il dito contro l’agevolazione che, al momento, è destinata ai soli privati – e dalla quale sono escluse le partite Iva – prevista dal decreto rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi nell’ambito dell’efficienza energetica, dei lavori antisismici, ma anche quelli di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Ma, spiegano gli albergatori valdostani, non è troppo tardi.
“La delusione c’è e non possiamo nasconderla – ha sottolineato il Presidente Adava Filippo Gérard – soprattutto per il fatto che per noi gli investimenti sulla struttura sono essenziali per il posizionamento competitivo delle nostre imprese. Siamo però imprenditori e come tali non perdiamo la speranza: confidiamo infatti che, nella fase di conversione in legge, il provvedimento possa essere integrato dal Parlamento in chiave estensiva per gli attuali e vigenti crediti di imposta del nostro settore”.
Per il Presidente Gérard è “Un errore averci esclusi“, ma l’Associazione si sta muovendo per altre vie: “Oltre alla nostra federazione nazionale – prosegue – sulla questione abbiamo avuto modo di coinvolgere e confrontarci in modo continuo e costante anche i nostri parlamentari, il senatore Albert Lanièce e l’onorevole Elisa Tripodi. Proprio in occasione di un recente incontro avuto personalmente a Roma, entrambi hanno dimostrato grande attenzione alla questione e al nostro settore, anche grazie ad una conoscenza specifica del territorio regionale e delle peculiarità del settore turistico alberghiero valdostano. Siamo certi che, come più volte fatto in passato, saranno vicini alla categoria presentando e sostenendo degli emendamenti al decreto che possano andare nella direzione di permettere un rinnovo delle nostre strutture sul piano energetico e che questo possa rappresentare un volano da un punto di vista promozionale per presentarsi sul mercato come aziende alberghiere carbon free”.