È finita confermando le aspettative della vigilia l’udienza prefallimentare per il Casinò tenutasi nella tarda mattinata di oggi, giovedì 22 ottobre, dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore. La Casa da gioco, tramite il legale Salvatore Sanzo, ha giocato la carta della domanda di accesso al concordato “pieno” trasmessa ieri al Tribunale e le parti che, invece, hanno chiesto di dichiarare fallita l’azienda di Saint-Vincent (inizialmente la Procura, rappresentata dal pm Luca Ceccanti, seguita lo scorso settembre dai creditori “Valcolor Srl” e “De Vere Concept Srl”, con i legali Francesco Cremonte e Marco Bianchi) hanno ribadito le loro istanze. Il magistrato si è riservato una decisione nei prossimi giorni.
Il nocciolo della questione è tutto nell’ammissibilità della richiesta di concordato, depositata dopo che di quello precedentemente ottenuto e sviluppato dal novembre 2018 dalla Casa da gioco (con la procedura “in bianco”) la Corte d’Appello di Torino ha revocato il decreto di omologazione. A farlo saltare, un reclamo presentato dalla stessa “Valcolor” e dalla società del gruppo Lefvebre “Elle Claims”. Se la nuova domanda venisse accolta, allora si “congelerebbe” l’iter delle istanze fallimentari, che rimarrebbero in “stand by” con il progredire della procedura. In caso contrario, verrebbero discusse nel merito. La palla è quindi ora nel campo del Tribunale, chiamato a dire se il percorso concordatario possa avere inizio.