“Le scelte sbagliate delle Unités des Communes che hanno puntato sulla raccolta stradale utilizzando i seminterrati ricadono ora sugli utenti che devono pagare tariffe molto più alte di quelle delle Unités che hanno scelto di attenersi alle indicazioni del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti”.
A scriverlo è Valle Virtuosa, che in una nota spiega come “sia il Prgr del 2015 che quello in via di approvazione del 2021 chiariscono senza ombra di dubbio che il modo più efficace ed efficiente per raggiungere gli obiettivi di legge, sempre più stringenti, imposti dalla normativa nazionale ed europea, è quello di adottare sistemi di raccolta differenziata ‘porta a porta’, congiuntamente ad un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità e qualità di rifiuti prodotti (tariffa puntuale)”.
Discorso storico portato avanti dall’Associazione ambientalista, che elenca i benefici che questi sistemi, incrociati, possono portare: facilitare l’identificazione delle utenze consentendo il controllo qualitativo e quantitativo dei rifiuti effettivamente prodotti da ogni utente, l’applicazione con precisione ed imparzialità tariffe che premino gli utenti virtuosi e penalizzino quelli negligenti, la responsabilizzazione degli utenti-consumatori, la riduzione dei costi e l’aumento di ciò che si ricava dal conferimento.
“Nonostante le chiare indicazioni date dal Prgr nel 2015 – scrive ancora Valle Virtuosa –, molte Unités des Communes decisero di puntare sulla raccolta stradale fatta con seminterrati di grandi dimensioni che avrebbero consentito di diradare la frequenza degli svuotamenti, adducendo la giustificazione che la popolazione e le condizioni geo-morfologiche della Valle d’Aosta avrebbero reso problematica la raccolta ‘porta a porta’. Giustificazione non sostenuta dai fatti in quanto i comuni virtuosi del Veneto e del Trentino-Alto Adige con caratteristiche simili a quelle della nostra regione che applicano con successo il ‘porta a porta’ sono ormai noti a tutti”.
Una scelta “palesemente contraria alle indicazioni contenute nel Prgr” che è stata “implicitamente sostenuta dalla Regione che consentì al Gestore della discarica di Brissogne di tenere basso il costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, mentre quello del conferimento dei materiali differenziati per il riciclo fu fissato in funzione del flusso (organico, multimateriale, carta, cartone, vetro) indipendentemente dal livello di qualità dei materiali”.
Un caso emblematico, secondo l’Associazione “è quello dell’Unité Mont–Émilius che quest’anno ha applicato ai suoi utenti tariffe aumentate del 34%”, le cui “cause sono molteplici (aumento dei costi di conferimento, conguaglio per le annualità 2019 e 2020, minori introiti dalla vendita del differenziato di bassa qualità) ma anche dell’ammortamento del mutuo per l’acquisto, l’installazione e la manutenzione dei seminterrati stradali”.
Una situazione che “non potrà che peggiorare, perché per applicare la tariffa puntuale ormai obbligatoria i seminterrati dovranno essere dotati di calotte per la misurazione dei conferimenti, che sono costose, inaffidabili e di difficile manutenzione e perché la scarsa qualità dei materiali raccolti richiederà elevate spese di raffinazione”.
“Lo ripetiamo da 10 anni perché sono sempre più numerosi i comuni italiani che adottando concretamente il metodo Rifiuti Zero riescono a praticare tariffe dimezzate rispetto alle nostre – chiude Valle Virtuosa –. Ciò dimostra che gli esosi costi dei rifiuti sostenuti dalle famiglie valdostane sono solo una questione di volontà politica”.