Ventuno modi per fare e dire turismo

La Valle d’Aosta e il turismo: tante le opportunità di sviluppare temi e proposte di vacanza nella nostra Regione ma occorre darsi delle priorità.
Escursione al Tour du Combin (ph.Aiat Gran San Bernardo)
Economia, Società

Turismo alpino, marittimo, spaziale, lacuale, culturale, sanitario, fotografico, sessuale, macabro, fotografico, cinematografico, naturale, sostenibile, responsabile, accessibile, religioso, rurale, sportivo, sociale, termale, congressuale, enogastronomico ecc… Volendo richiamare un pezzo del celebre cantautore romano Antonello Venditti potremmo dire che ci sono 21 modi per dire turismo ma siamo certi che questa carrellata sia tutt’altro che esaustiva perché in fondo banalizzando fare turismo vuol dire semplicemente muovere le persone e in questo senso le possibilità sono svariate. La Valle d’Aosta è da sempre stata in generale una meta di turismo alpino ma in realtà le nicchie di turismo praticabili nella nostra regione sono davvero molte. Le opportunità spaziano dalle attività più classiche fino agli sport e agli hobbies più recenti. Ci sono dunque destinazioni e mercati che si sono “dovuti inventare” a livello turistico, c’è la Valle d’Aosta che al contrario esiste da sempre e offre sempre di più. La questione allora si sposta su un altro binario che è quello delle priorità e delle organizzazioni efficienti.

Alla luce della recente riorganizzazione turistica regionale si è infatti posto l’attenzione sulla necessità di creare raggruppamenti di operatori che operino intorno ad un tema di vacanza specifico. Scendendo più nel dettaglio rispetto al precedente elenco scopriamo come le opportunità siano molteplici, sport sulla neve, su acqua (rafting, hydrospeed), nell’aria, mountain bike e cicloturismo, mototurismo, trekking e alpinismo, canyoning, arrampicata sportiva, arrampicata su ghiaccio, pesca no kill, escursionismo, turismo culturale e religioso, turismo rurale, turismo cinematografico, turismo legato agli eventi, turismo del vino, turismo gastronomico, del benessere ecc.. Se consideriamo che ognuna di queste attività può a sua volta essere declinata in altri micro temi di vacanza scopriamo che nella piccola Valle d’Aosta c’è un mondo infinito. Ecco allora che per evitare confusione occorrono scelte precise di prodotto alle quali corrispondano altrettante scelte coerenti di comunicazione.

Se la scelta del puntare sui temi di vacanza appare quanto mai appropriata con l’attuale mercato che si domanda cosa fare e non dove andare è però necessario adoperarsi per dare delle priorità strategiche. Queste priorità sono espresse dal recente Piano Marketing che ha evidenziato prodotti “star” e “connotanti”. Nei prodotti star sono individuati quei prodotti conosciuti in tutto il mondo ma per questo anche praticabili un po’ ovunque mentre nei connotanti si fa riferimento ad un qualcosa di più locale difficile da trovare altrove con le medesime caratteristiche.

In conclusione se è certamente difficile valorizzare tutto, lo scenario che si presenta davanti agli operatori turistici regionali è anche allo stesso modo entusiasmante perché apre molteplici opportunità e nuovi mercati. Ci aspetta dunque un lavoro di organizzazione sapiente che necessita di strutture in grado di funzionare autonomamente ed efficientemente, composte da gruppi di operatori del settore, uniti dal medesimo interesse per lavoro o per passione rispetto ad uno sport o a un hobbie, che sappiano sedersi intorno ad un tavolo, darsi delle regole e muoversi sul mercato in maniera dinamica. Tutto ciò ha un senso solo nel momento in cui i gruppi di operatori riusciranno a creare un vero valore aggiunto per il cliente che si rivolge a loro, in caso contrario se questa differenza di qualità non verrà percepita sarà molto complicato essere apprezzati e visibili sui mercati globali, in taluni casi questa situazione potrebbe comportare anche un danno di immagine nel momento in cui si creano aspettative non soddisfabili.  

A CURA DI TURISMOK

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