Approvate le “Adozioni lavorative” per l’inclusione delle persone con disabilità

La misura, già sperimentata in Lombardia, si legge in una nota dell'Assessorato del Lavoro, “mira a favorire l’inclusione lavorativa di persone con disabilità che, in ragione delle gravi difficoltà soggettive e oggettive, sono a forte rischio di esclusione dal mercato del lavoro".
L'Assessorato del Lavoro - Piazza della Repubblica
Lavoro

La Giunta regionale ha approvato una misura, denominata “Adozioni lavorative”. A comunicarlo l’Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione e Lavoro Trasporti e Mobilità sostenibile.

La misura, già sperimentata in altre realtà territoriali della Lombardia, si legge in una nota, “mira a favorire l’inclusione lavorativa di persone con disabilità che, in ragione delle gravi difficoltà soggettive e oggettive, sono a forte rischio di esclusione dal mercato del lavoro, anche in questi contesti lavorativi dove gli strumenti tradizionali previsti dalla legge n. 68/1999 non sono risultati applicabili, per motivi oggettivi”.

Attraverso la stipula di un Patto di adozione lavorativa, la Regione e gli enti del terzo settore “creeranno una connessione tra le liste di utenti iscritti negli elenchi della legge n. 68/1999 e le aziende individuate, attivando percorsi di inclusione lavorativa con le caratteristiche e nei contesti più adeguati alle persone in situazione di maggiore difficoltà”.

L’obiettivo è anche quello di stimolare il territorio nell’individuazione e nell’ampliamento dei contesti lavorativi inclusivi, favorire il benessere della persona stessa e dell’intera comunità, permettere all’azienda di contribuire all’attivazione di uno o più percorsi di inclusione lavorativa.

“L’adozione lavorativa è uno strumento che si aggiunge a quelli già previsti per l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità  dichiara l’assessore Luigi Bertschy –. La misura di politica attiva intende coinvolgere la persona in condizioni di grave fragilità o complessità, che finora sono rimaste escluse, in un’attività che lo faccia sentire parte attiva della propria comunità. Sperimentando questa buona prassi intendiamo raggiungere il duplice obiettivo di favorire l’inclusione lavorativa e l’impegno sociale delle imprese”.

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