Un nuovo corso professionalizzante ha visto la luce nel carcere di Brissogne (qui il nostro dossier sulla casa circondariale), organizzato da Confcommercio Valle d’Aosta che ha proposto un corso di formazione per pizzaioli primo livello della durata di 40 ore.
Il corso, “che ha rappresentato un importante momento di crescita professionale e umana per i partecipanti e che testimonia come la collaborazione tra istituzioni possa generare opportunità concrete di reinserimento sociale”, ha visto la partecipazione di docenti di eccellenza della Scuola Italiana Pizzaioli e si è potuto realizzare grazie alla collaborazione di Ristorfoods che ha messo a disposizione forni, attrezzature e materie prime.
Il corso per pizzaioli ha previsto lezioni teoriche e pratiche, permettendo ai partecipanti di acquisire competenze specifiche nella preparazione degli impasti, nella gestione dei tempi di lievitazione, nelle tecniche di stesura e nella cottura della pizza, secondo i più alti standard qualitativi della tradizione italiana.
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Corso pizzaioli carcere brissogne
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“Questo corso rappresenta un esempio concreto di come la formazione professionale possa diventare un ponte verso il futuro per chi sta vivendo un momento difficile della propria vita“, ha dichiarato Adriano Valieri, Direttore Generale Confcommercio Valle d’Aosta. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a creare opportunità concrete, offrendo competenze spendibili nel mercato del lavoro nel settore della ristorazione che sta vivendo un momento difficile legato alla ricerca del personale, ed in particolare l’arte della pizza, può rappresentare una vera opportunità di riscatto professionale e sociale”.
Velia Nobile Mattei, Direttrice della Casa Circondariale di Brissogne commenta: “Questo progetto si colloca all’interno di un programma molto ambizioso che spero di realizzare in tempi brevi ed ha lo scopo di potenziare le opportunità lavorative per le persone detenute, valorizzando le competenze acquisite attraverso regolari corsi di formazione professionale, che saranno organizzati all’interno di questa Casa Circondariale. Nel carcere bisogna riprodurre la vita sociale e offrire opportunità coerentemente con l’art.27 della Costituzione. Con il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, e promuovendo la cultura della legalità, si abbatte la recidiva e si assicura un futuro diverso ai detenuti, in modo tale che il carcere diventi un luogo di riscatto per l’intero territorio e non un problema per la comunità”.