Dazi Usa, i contratti a termine in scadenza non rinnovati dalla Cogne acciai speciali saranno sette

Non dieci, ma sette. Saranno sette i contratti a termine in scadenza non rinnovati dalla Cas dopo l’istituzione dei dazi imposti dal governo Usa. I sindacati metalmeccanici: "Si naviga a vista". Ad aprile, intanto, saranno cinque i giorni di cassa integrazione ordinaria.
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Lavoro

Non dieci, ma sette. Saranno sette i contratti a termine in scadenza che non saranno rinnovati dalla Cogne acciai speciali dopo l’istituzione – dello scorso 12 marzo – dei dazi imposti dal governo statunitense di Donald Trump.

Questa mattina, l’incontro tra i sindacati e i vertici dello stabilimento: “L’incontro non è andato bene di sciuro, ma siamo scesi da dieci a sette unità di chi non sarà rinnovato nel mese di aprile – ha spiegato Zeno Pucci, segretario del Savt Industrie –. Questo, ringraziando tre dimissioni volontarie. Da quel lato una piccola cosa è stata ‘raddrizzata’”.

Questione diversa se si allarga lo sguardo: “Siamo preoccupati perché navighiamo a vista – aggiunge Pucci –. La società non ha la visibilità lunga come una volta, ora si guarda ad un mese. Dai primi di marzo, dalla prima data decisa da Trump per i dazi, è stato un susseguirsi di disdette di ordini. La Cogne esportava intorno al 10 per cento netto. Il problema è che non abbiamo solo l’export diretto ma ci sono molti clienti cui viene mandato il materiale lavorato e poi esportato negli Stati Uniti. Quindi, si aggiunge un altro 10 per cento”.

Sulla richiesta di reinserimento, per primi, dei dipendenti ora non rinnovati il segretario Savt Industrie aggiunge: “Abbiamo chiesto che fosse firmato un accordo. Abbiamo avuto una rassicurazione verbale. Se qualcosa si sblocca hanno la priorità su altri perché si tratta di personale già formato e informato”.

“In Cogne ci sono 28 tempi determinati. Sette non vengono riconfermati, sette sono stati trasformati a tempo indeterminato e 14 hanno avuto una proroga – aggiunge Hans Pistolesi, segretario Fim Cisl Valle d’Aosta –. Come dato, rispetto alla situazione odierna non è così preoccupante. Però, la situazione odierna sui dazi lo è e molto”.

Nel pomeriggio, invece, le parti sociali dei metalmeccanici hanno incontrato l’assessore al Lavoro Luigi Bertschy: “Crediamo sia importante relazionarsi con la parte politica per trovare soluzioni – aggiunge Pisolesi –. L’assessore è molto preoccupato per il settore dell’automotive, e come biasimarlo. Essendo noi tutti ex dipendenti della Cogne siamo preoccupati anche per i ragazzi. Ora non saranno rinnovati in sette invece di dieci, anche perché ci sono state delle dimissioni volontarie. Nel male, siamo riusciti a mantenere occupato tre persone”.

“Non siamo soddisfatti – spiega invece Gabriele Noto, segretario regionale Uilm Uil –, ma c’è stata una promessa fatta ai ragazzi che restano a casa che, in caso di ripresa del mercato, saranno riassunti. È difficile però quando un’azienda come la Cogne sia obbligata guardare mese per mese. Dobbiamo aspettarci il peggio da questi dazi, sperando la situazione migliori. Valutiamo, inoltre, che ci sono anche tutte le aziende che hanno un appalto con Cogne. E quasi tutte hanno aperto la cassa integrazione e cominciato a lasciare a casa i lavoratori a tempo determinato”.

A proposito, ad aprile l’azienda applicherà cinque giorni massimi di cassa integrazione ordinaria per alcuni reparti. Fatto positivo – commentano i sindacati metalmeccanici – dal momento che, tra le ipotesi iniziali, si parlava anche di dieci giorni.

Dazi Usa, la Cogne acciai speciali non rinnova una decina di contratti a termine in scadenza

3 aprile 2025

Cogne Acciai Speciali
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Il tavolo della trattativa è tutto da aprire, la situazione tuta da capire. Anche perché, le redini del mercato globale stanno in altre mani. E ora – dopo il mondo vitivinicolo – i dazi USA preoccupano anche l’industria.

Il “sasso nello stagno” lo getta l’Ansa Valle d’Aosta, che ieri batteva la notizia: la Cogne acciai speciali non rinnoverà una decina di contratti a termine in scadenza. Il tutto, a causa del peso specifico dei dazi del 25 per cento sull’acciaio imposti dagli Stati Uniti dallo scorso 12 marzo. Anche perché, il mercato statunitense pesa non poco: tra l’8 ed il dieci per cento per la Cas e parecchio anche per l’export complessivo valdostano.

Domani mattina, in programma, c’è un incontro tra i vertici dello stabilimento ed i sindacati metalmeccanici. Che aspettano risposte. “Dobbiamo avere i dati ufficiali di quanti dipendenti a tempo determinato in scadenza ci sono, e quanti la Cogne intenda non rinnovare – spiega Fabrizio Graziola, segretario Fiom Cgil Valle d’Aosta –. Qualche chiarimento lo devono dare, anche per capire se il non rinnovo è una questione solamente di questo mese o anche dei prossimi e dobbiamo, quindi, aspettarcene altri in futuro”.

Difficile da capire: “Per il momento, non sono state riconfermate dieci persone nel mese di aprile – dice invece Hans Pistolesi, segretario Fim Cisl Valle d’Aosta –. Dobbiamo capire come fare per il mese di maggio, anche perché i metalmeccanici sono senza contratto da giugno. Ci sono serie problematiche nell’automotive. E adesso, con i dazi la situazione è peggiorata e anche siderurgia ne risente. Ci sono diversi clienti, da quanto ci è stato detto dal direttore di stabilimento e dalla direttrice del personale, che stanno tirando i remi in barca”.

“Cercheremo di tutelare il più possibile questi ragazzi – aggiunge Pistolesi –. Non è più problema locale ma globale. E noi cerchiamo ogni giorno di capire cosa succede. Domani cercheremo di fare il punto e chiederemo ci sia almeno una tutela nei confronti dei dipendenti a tempo determinato non rinnovati. Ovvero: se ripartirà il lavoro dovranno essere i primi ad essere riassunti. La preoccupazione c’è perché da inizio anno lo stabilimento viaggia con il ‘freno a mano’ tirato”.

L’attenzione resta alta, in attesa dell’incontro di domattina che farà il paio – nel pomeriggio – con un’altra riunione in programma, quella con l’assessore al Lavoro Luigi Bertschy.

“Abbiamo chiesto un incontro con la Cogne anche capirne l’andamento – dice invece Gabriele Noto, segretario regionale della Uilm Uil –. Facciamo un monitoraggio ogni 15 giorni per capire la quantità di ordini, visto il mercato globalizzato. Ci è già stato annunciato che si vogliono tenere a casa una decina di tempi determinati per due mesi. Sono dipendenti una tutela l’avranno da subito, quella della Naspi (la Nuova assicurazione sociale per l’impiego, ndr.).

E aggiunge: “Puntiamo sul fatto che chi viene messo temporaneamente a casa venga inserito subito in una lista per essere i primi a venire riassunti. Anche perché l’azienda non ha dato valutazioni negative su questi dipendenti. Il problema è proprio la mancanza di lavoro, e la preoccupazione è forte”.

7 risposte

  1. Mi chiedo quanto influiranno i dazi anche su vini e formaggi, in parte anche i prodotti regionali venivano esportati da quanto ricordi.

    1. Buonasera,
      Riguardo il settore enogastronomico ne abbiamo scritto qui: https://aostasera.it/notizie/economia/dazi-usa-anche-il-mondo-vinicolo-e-non-solo-valdostano-si-interroga/
      Qui, invece, parlavamo della Cogne in attesa che fossero istituiti i dazi: https://aostasera.it/notizie/economia/dazi-usa-sullacciaio-la-cogne-acciai-speciali-attende-il-mercato-americano-pesa-per-l8-10/
      A novembre, invece, parlavamo qui delle cifre dell’export valdostano negli States: https://aostasera.it/notizie/economia/dazi-usa-quanto-vale-il-mercato-valdostano-dellexport/
      Saluti,
      LV

  2. L’Europa è una bella addormentata mentre l’Italia è in sonno profondo da decenni. La nostra richezza non è scontata. A forza di non fare nulla o di fare poco e sbagliato lentamente si diventa poveri. Ci vorrà un pò, ma con la condotta attuale, il problema si risolverà da solo. In Valle d’Aosta ci saranno tanti pensionati più o meno poveri e pochi disoccupati perché di giovani ce ne sono sempre meno, quindi la Cogne faticherà a trovare nuovi lavoratori.

  3. Sempre a parlare delle Cogne…. ma tipo Core informatica che non ha ancora erogato tredicesima e stipendi non fà notizia? chiedo per un amico

    1. Non siamo onniscienti e non sappiamo tutto. Grazie per avermi dato una notizia, cercherò di verificarla. Lo dica anche al suo amico.
      Saluti,
      LV

  4. L’UE con le sue scelte scriteriate ha affossato l’automotive europeo, ben prima dei dazi americani.

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