Nuovo stato di agitazione per il Corpo Forestale della Valle d’Aosta. A dichiararlo è il Savt Funzione pubblica, a distanza di pochi mesi dal precedente.
“Nonostante gli impegni formalmente assunti dall’Amministrazione regionale a seguito della chiusura della precedente procedura di raffreddamento, la stessa non ha rispettato nessuno dei punti previsti dal verbale sottoscritto tra le parti. – evidenzia il segretario di categoria Mauro Cretier – I dipendenti del Corpo forestale non sono più disposti ad attendere ed, ancor meno, ad essere derisi con false promesse”.
Il sindacato ricorda, quindi, come lo stato di agitazione dichiarato nel corso del 2021 si era chiuso, infatti, con uno scadenziario preciso, “contenente date perentorie entro le quali i vari temi dovevano essere affrontati e risolti e rispetto all’osservanza delle quali il Savt si era impegnato a vigilare”. Nessuna risposta è arrivata anche alla richiesta di incontri o chiarimenti.
“L’allineamento stipendiale e l’equiparazione previdenziale alle forze di polizia ad ordinamento civile rimangono un miraggio, nonostante le reiterate promesse fatte, nel corso del recente periodo, da tutto l’apparato tecnico-politico. – prosegue la nota del Savt – Al fine di poter ottenere una mobilitazione di tutto il settore, sarà cura del Savt Fp sollecitare anche i colleghi delle altre regioni e province a Statuto Speciale che patiscono problematiche similari”.
Il sindacato, nell’apprendere con soddisfazione che “anche le altre organizzazioni sindacali di categoria si sono attivate, dimostrando di aver finalmente compreso la gravità dei fatti”, auspica ora “un’azione sinergica e congiunta di tutte le forze sociali in campo produca il risultato tanto atteso dagli operatori”.