“In queste giornate c’è stato un gran bailamme, in modo particolare su temi previdenziali sulla legge regionale che gestisce il comparto pubblico. Questa ridda di voci, arrivate fino a cercare di irretire la buona fede dei lavoratori, ci obbliga a fare chiarezza e un’operazione verità che sfocerà nella prossima assemblea dei lavoratori”.
Dopo il polverone sollevato dall’emendamento presentato dal Governo regionale alla legge che introduce nuove regole per il personale del comparto unico valdostano, è la Funzione pubblica Cgil a chiamare a raccolta i giornalisti per cercare di mettere i classici “puntini” sulle altrettante classiche “i”.
E lo dice subito, con i volantini a tema affissi nel salone della sede aostana del sindacato: “È un attacco diretto ai lavoratori pubblici – si legge –. Una norma retroattiva con forti profili di incostituzionalità.
Altro che superamento della legge Fornero, in pensione sempre più tardi e con una pensione più bassa”.
Una competenza esclusiva dello Stato
“Il primo luogo comune da sfatare riguarda il fatto che avremmo favorito la riforma della Regione – dice Igor De Belli, segretario generale Fp Cgil –. Anche perché in incontro di diverso tempo fa con il Presidente non abbiamo appoggiato alcunché. Abbiamo però ritenuto il processo inevitabile perché la previdenza sociale è argomento esclusivo dello Stato. E su questo la Costituzione è chiara. È ingenuo, se non capzioso, parlare di esercitare una competenza primaria o parlare di competenza giuslavoristica in questo caso”.
Una storia di fine 2024

La questione – balzata ora agli onori delle cronache – ha in realtà una genesi più lontana. E non di poco. “È inequivocabile che Fp Cgil ha rimostrato in modo determinato e forte già del 29 novembre 2024 contro la legge di bilancio dello Stato – prosegue De Belli –. E l’abbiamo fatto senza se e senza ma con lo sciopero generale e le vertenze sulla perdita di conversione per andare in pensione, da parte retributiva. Quindi, con la perdita economica dell’assegno pensionistico”.
Il “qui e ora” apre ad una serie di vertenze da tentare in altre sedi d’Italia. Per poi, in caso di successo, tradurle qui in Valle. Insomma, creare “letteratura giuridica”: “Aver affermato, nei corridoi, questa situazione di alcuni lavoratori all’interno del comparto unico ha creato un grosso spavento ai dipendenti e apre ad alcune vertenze che ci tocca pubblicizzare”, dice ancora il Segretario Fp Cgil.
“Ipotizzare una norma regionale in contrasto con quella nazionale esporrebbe al contenzioso il lavoratore che accede alla pensione in questo modo – dice invece Sara Desandré, direttrice del patronato Inca Cgil VdA –. E quale lavoratore, in un momento decisivo come quello dell’ingresso in pensione, vorrebbe vedersi impugnato il licenziamento?”.
Domanda retorica. Per questo, serve un’altra via: “A nostro avviso, i lavoratori che accedono alla pensione vogliono avere certezze, senza rischio di vedersela tolta se si perdesse il ‘braccio di ferro’ con Roma – prosegue Desandré –. Non vogliamo vedere le pensioni a rischio, infatti abbiamo contestato le norme già da quando è stata approvata la legge di bilancio statale. Dopodiché, si stanno avviando una serie di ricorsi pilota su alcuni fori del Paese per dare concretezza alla battaglia sui tagli delle pensioni anticipate”.
Le fa eco De Belli: “Questa è la via legale che ci consentirà, speriamo, di vincere e creare le condizioni politiche per fare più pressioni anche sulla raccolta firme. È da novembre 2024 che sul tema stiamo lottando in tutto e per tutto e con tutti gli strumenti necessari”.
Sulla questione politica – il dibattito sta fiorendo ora, assieme alla campagna elettorale per le Regionali, che inevitabilmente influenza –, il Segretario Fp Cgil non si sbilancia. Tiene però conto che si parla di circa 5.000 lavoratori del comparto regionale, compresa la sanità e gli Enti locali: “Quando i temi sono delicati, avventurarsi in certe maniere per avere risultati propagandistici/elettorali fa pensare a motivazioni di una campagna superficiale, affrontando la complessità delle cose in modo approssimativo. Credo sia opportuno diffidare sempre quando non c’è l’approfondimento necessario”.
Ora, l’appuntamento è per martedì 1° aprile, dalle 17 alle 19, quando alla sede della Cgil di via Binel, ad Aosta, è in programma l’assemblea con i dipendenti del comparto regionale.
Una risposta
Invece di mettere alla prova la capacità del lettore di arrivare fino in fondo a circonvoluzioni che fanno apparire un Segretario alla canna del gas, si poteva semplicemente dire: non abbiamo voluto fare casino, alla soglia delle elezioni, per non mettere in imbarazzo il PD che è in Maggioranza. Il Sindacato ne avrebbe recuperato in credibilità.