Carrefour lascia il mercato italiano. In previsione la cessione a New Princes Group

L’uscita di Carrefour dal mercato italiano è stata confermata. A dirlo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil le cui segreterie sono state contattate – a livello nazionale – dai referenti del Gruppo GS Carrefour. I sindacati: "Salvaguardare l'occupazione".
Carrefour Pollein
Lavoro

L’uscita di Carrefour dal mercato italiano è stata confermata. A dirlo sono i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil le cui segreterie sono state contattate – a livello nazionale – dai referenti del Gruppo GS Carrefour.

L’operazione che si prospetta – la notizia rimbalza già su alcune testate nazionali – è quella della cessione alla New Princes Group, gruppo attivo nel food e nella filiera del latte.

In una nota, le tre segreterie dei sindacati scrivono di aver già richiesto incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sollecitando la convocazione di tutte le parti interessate.

“La priorità – si legge – sarà verificare il piano di rilancio e la salvaguardia del perimetro occupazionale di tutte le unità produttive sede compresa, della rete franchising e degli appalti, così come sarà importante valutare la qualità del piano di rilancio”.

Anche in Valle d’Aosta, lo scorso 21 luglio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato lo stato di agitazione come conseguenza delle mancate risposte di Carrefour Italia sulle prospettive degli oltre 10mila dipendenti diretti e dei 14mila impiegati nella rete di vendita in franchising e negli appalti.

Nella nostra regione, dicevano le parti sociali, tra supermercati Market, ex Docks, Gs ed altri, si contano oltre 250 dipendenti.

Proclamato lo stato di agitazione per i dipendenti di Carrefour Italia

24 luglio 2025

Carrefour Pollein

I lavoratori di Carrefour Italia sono in stato di agitazione. A proclamarlo, su tutto il territorio nazionale le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Il perché è presto detto: “Dal mese di giugno diversi organi di stampa hanno divulgato la notizia di una possibile uscita della multinazionale francese Carrefour dal mercato italiano” scrivono i sindacati, che “nei vari incontri avvenuti con l’impresa, hanno richiesto ai dirigenti di smentire le notizie”.

Invece, “le risposte ai vari livelli di Carrefour sono state evasive, insinuando preoccupazione nei sindacati per il futuro degli oltre diecimila dipendenti diretti e circa 14mila lavoratrici e lavoratori della rete vendita in franchising e negli appalti”.

L’ultimo incontro c’è stato il 21 luglio. Qui, dicono ancora le parti sociali, “davanti alla platea di 200 delegati, i dirigenti aziendali non hanno fornito risposte soddisfacenti, ma non hanno né confermato né smentito le notizie della possibile uscita, trincerandosi dietro una lapidaria affermazione riguardo l’avvio del Gruppo di una revisione strategica dell’insieme delle sue attività”.

Questione che preoccupa anche alle nostre latitudini: “La Valle d’Aosta non è immune a questo processo – dicono ancora i sindacati, questa volta regionali –. Lo stillicidio del personale è iniziato da circa dieci anni, quando Carrefour francese ha demandato ai soci italiani la possibilità di incentivare l’uscita dal ciclo produttivo di lavoratrici e lavoratori attraverso congrue offerte economiche, oltre a favorire possibilmente i dipendenti a cimentarsi con l’attività di franchising”.

Preoccupazione dovuta al numero di lavoratori, anche in Valle: “Ad Aosta e nelle zone limitrofe, con tale modello sono stati acquisiti tre supermercati Carrefour, uno in corso Battaglione, denominato Four Peaks Services e altri due denominati Phoenix, ad Aosta, in piazza Plouves, e a Saint Christophe. In sintesi, tra supermercati Market, ex Docks, Gs ed altri, la Valle d’Aosta conta oltre 250 dipendenti”.
Ora, le organizzazioni sindacali nazionali hanno chiesto un incontro in una sede istituzionale per – chiude la nota – “avere chiarezza e ribadire le richieste per dare una prospettiva ai lavoratori”.

2 risposte

  1. Guarda caso, Lidl e Carrefour come molti altri supermercati sono sempre strapieni di gente… a questo punto evidentemente c’è chi ci guadagna, ma guadagna e basta in barba a lavoratori e lavoratrici che si fanno il mazzo…

    1. TUTTO QUESTO È DOVUTO ALL’INNOMINAMILE MATTEO RENZI CHE ABOLÌ LART18 SENZA TENERE CONTO DELLE CONSEGUENZE

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