Anche Federica Mingolla e Anna Torretta nella prima spedizione tutta femminile sul K2

Le due guide valdostane partiranno per il Pakistan a fine giugno. “La mia prima volta su un 8.000 mi lascia molte incognite”, dice Mingolla. Per la più esperta Torretta “questa esperienza è l’apice di quello che ho sempre voluto fare”.
Spedizione femminile K
Montagna

Nel 1954 la spedizione guidata da Ardito Desio e composta da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli fu la prima a raggiungere la vetta del K2, la seconda montagna più alta al mondo. Per celebrare il 70° anniversario di quell’impresa, il 15 giugno partirà alla volta del Pakistan la prima spedizione tutta femminile, con l’obiettivo di raggiungere la cima a quota 8.611 metri. Delle nove donne della spedizione fanno parte anche le due guide alpine valdostane Federica Mingolla e Anna Torretta, insieme a Silvia Loreggian, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, e la dottoressa Lorenza Pratali.

Il progetto è organizzato dal CAI con EvK2Cnr, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota. Arriveranno al campo base il 29 giugno, dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio.

Lungo lo Sperone Abruzzi, seguendo la via aperta dalla spedizione guidata da Ardito Desio, la salita delle atlete sarà anche “un’opportunità di formazione, ricerca e promozione di valori culturali e sociali”. A coordinare le alpiniste sarà Agostino Da Polenza, presidente EvK2Cnr. Il progetto K2-70 partirà con delle giornate di training sul Monte Bianco (15-18 marzo). A seguire, le giornate all’Eurac Research di Bolzano (20-24 marzo), centro di ricerca d’eccellenza nel campo della medicina di montagna dove le atlete si sottoporranno a prove medico-scientifiche per valutare l’impatto e che il loro organismo subirà durante l’ascensione.

“Sono molto emozionata, è decisamente un bel traguardo e un grande onore per me”, ha ammesso Federica Mingolla durante la presentazione del progetto a Milano. “La mia prima volta su un 8.000 mi lascia in questo momento molte incognite, che mi portano anche ad allenarmi tantissimo perché non so cosa mi aspetta. Ma sono sicura che andrà bene”.

Più esperta è Anna Torretta, carica “come una moka di buon caffè” per quest’avventura. “Fare una spedizione al femminile è un valore aggiunto molto importante. Ho sempre promosso l’alpinismo al femminile, da quando sono diventata guida alpina ho fondato la prima scuola di alpinismo femminile in Europa nel 2001. In un gruppo di sole donne si riescono a fare delle cose molto più importanti delle cose che fisicamente, magari avrebbero dei limiti mentali se fatte in un gruppo misto”. Per questo Torretta vede questa esperienza come “apice di tutto quello che ho sempre cercato e voluto fare”.

Esulta il presidente del Cai, Antonio Montani, che ha presentato l’iniziativa insieme alla squadra. “È una grande soddisfazione. È un’occasione di celebrazione dei settant’anni della spedizione di Desio, anche di fare qualcosa di nuovo: la prima spedizione tutta femminile a questa montagna che rimane una delle montagne più difficili al mondo”.

Una risposta

  1. Sarebbe bellissimo se questa avventura al femminile fosse seguita sui social per conoscere i loro progressi e per star vicino a queste ragazze con tutto l’affetto ed il tifo possibile. Grazie anna

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