“La buona notizia giunta dal Viminale non ci fa, in nessun modo, dimenticare i problemi, i pasticci, la gestione della cosa pubblica che critichiamo da 5 anni. Aosta non è infiltrata dalla ‘ndrangheta, ma è stata amministrata male e senza una guida (come il sindaco stesso ha ammesso). È ora di cambiare”. E’ quanto scrivono in una nota i portavoce di Adu Vda, Alexandre Glarey e Jeanne Cheillon in relazione all’esito del procedimento di accesso antimafia avviato, nel capoluogo regionale, all’indomani dell’inchiesta Geenna.
“Il decreto è arrivato. Aosta non sarà sciolta per infiltrazioni mafiose: le responsabilità penali degli arrestati, che devono ancora essere accertate nel processo, non hanno in ogni caso “infiltrato” l’amministrazione comunale. Se la ‘ndrangheta ha provato a prendersi il comune di Aosta non c’è riuscita. – prosegue la nota – Bene, molto bene. È una notizia che fa bene a tutta la comunità confusa e piegata dai tanti eventi e da una classe politica vergognosa. Questa buona notizia non deve comunque farci abbassare la guardia: la mafia non è sparita e non mollerà certo il tiro. Gli anticorpi presenti e quelli sviluppati devono essere vigili ed esercitati continuamente. E resta comunque la gravità del fatto che ben due esponenti di spicco dell’attuale maggioranza sono sotto processo per reati contro la pubblica amministrazione”.