Addetti Forestali, nella “manovra” 750mila euro per pagare i rimborsi chilometrici

Dopo numerosi ricorsi vinti dai lavoratori, la Regione mette una pezza in legge alla questione dei rimborsi chilometrici agli addetti idraulico-forestali per le annualità dal 2011 al 2019. Il Savt: "Non c'è stata concertazione. Sarà un'opzione in più per i lavoratori".
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Politica

Dopo numerosi ricorsi vinti, la Regione mette una pezza nella prima manovra di assestamento di bilancio, alla questione dei rimborsi chilometrici agli addetti idraulico-forestali per le annualità dal 2011 al 2019.

In particolare l’articolato riconosce, a quanti hanno citato in causa la Regione e su istanza dell’interessato, una somma pari a quella prevista, in applicazione del contratto nazionale, sulla base dei conteggi dei chilometri risultanti dalla documentazione in possesso dell’amministrazione, “al netto di interessi e rivalutazione monetaria e, in ogni caso, nei limiti di quanto non prescritto secondo la normativa statale vigente e di quanto non ancora corrisposto dall’amministrazione, anche in esecuzione di sentenze”. Il lavoratore dovrà rinunciare alle spese legali e a “qualsivoglia ulteriore e futura pretesa avente medesimo titolo”. Potranno ricevere i rimborsi chilometrici anche gli addetti idraulico-forestali che non hanno fatto causa alla regione, alla data di entrata in vigore della legge, “subordinatamente alla rinuncia a qualsivoglia ulteriore e futura pretesa avente medesimo titolo“. Le domande andranno presentate alla Regione entro il 30 novembre 2021. Per dar corso al pagamento dei rimborsi chilometrici sono stati impegnati 750mila euro. 

“Non possiamo che essere contenti di questa legge, perché è l’ennesima dimostrazione che le scelte politiche intraprese a partire dal 2010 riguardante lo smantellamento del settore idraulico-forestale regionale erano, così come sempre denunciato con forza dal Savt, sia del tutto errate dal punto di vista interpretativo del Decreto Legge Tremonti sia incomprensibili sotto ogni altro aspetto, in primis quello sociale” spiega il segretario del Savt Forestali Dimitri Démé. 

L’articolo di legge è stato illustrato nei giorni scorsi ai sindacati. “Senza testo di legge, pochissimi giorni a disposizione sia per poter analizzare il tutto sia per formulare eventuali controproposte, e nell’assoluta impossibilità temporale di confrontarmi con le altre Organizzazioni sindacali,  – prosegue il sindacalista – con il mio Direttivo di categoria e con i lavoratori prima che la legge venisse discussa in Consiglio regionale, va da sé che concertazione o condivisione sono termini che acquistano, nello specifico, valenza impropria”.

Solo il Savt ha portato avanti e vinto quattordici cause di lavoro, mentre altre tre sono già state depositate e alcune decine sono in procinto di essere depositate o sono in fase di accesso agli atti per quantificare le singole quote di rimborso chilometrico dovute e mai corrisposte.

“La legge in questione sarà un’opzione in più a disposizione dei nostri iscritti e dei lavoratori portatori di interesse specifico: valuteremo con loro la strategia da intraprendere per dare corpo e voce alle loro rivendicazioni sindacali, consigliando loro, di volta in volta, la strada migliore da percorrere. – conclude Démé –  In tutto questo, va comunque dato merito all’Assessore dell’Agricoltura Davide Sapinet, che ha ereditato la patata bollente e che ha avuto il coraggio di cercare di mettere un pezza all’incresciosa questione dei mancati rimborsi chilometrici”.

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