Alpe: “Siamo pronti a governare”

Auguri di Natale e qualche bacchettata all'informazione. Alpe ha tracciato il bilancio del suo 2013 e presentato i suoi progetti per un 2014 che si giocherà tra le Europee e gli equilibri del Governo regionale. Equilibri che potrebbero presto cambiare.
Politica

L’occasione, una conferenza stampa per scambiarsi gli auguri di Natale, era ottima. Il luogo, il confortevole interno della ‘Cave des Onze Communes’ di Aymavilles pure. Peccato però che i giornalisti valdostani invitati da Alpe per gli auguri natalizi abbiano trovato un bel po’ di carbone sotto l’albero, quest’anno.

Una bella bacchettata che, senza troppi giri di parole, arriva subito in apertura di conferenza: “Stiamo cercando di capire meglio come funziona l’informazione valdostana – esordisce il Presidente Piero Floris – anche perché Alpe ne esce sempre un po’ offuscata. L’informazione in Valle è squilibrata e del gran numero di mozioni e di interrogazione portate in Consiglio regionale esce pochissimo”.

Problema non certo isolato: “Il finanziamento per il nostro giornale – prosegue Floris – è azzerato ed è di primaria importanza che il servizio, soprattutto il servizio pubblico, ci fosse perché non abbiamo più gli strumenti di prima”.
Il Tg regionale, dopo essere stato protagonista ad ottobre della serata organizzata dal MoVimento 5 Stelle, torna a far parlare di sé: “Nella settimana dal 2 all’8 dicembre nella quale si è discusso il bilancio – rincara la capogruppo in Consiglio Valle Patrizia Morelli – c’è stata una differenza di tempi abissale tra minoranza e maggioranza. Basti pensare ai 409 minuti nei servizi dedicati all’Union Valdôtaine rispetto ai 25 dedicati a noi, con tempi di parola di 408 contro 211 minuti. In questa situazione è difficile far uscire un lavoro consiliare che ha visto ben 61 mozioni condivise”.

E sulla stessa linea si pone anche Carlo Curtaz, capogruppo in Consiglio ad Aosta: “Dal Tg il gruppo Alpe sembra un gruppo pigro, che non lavora. Siamo molto preoccupati per quello che il servizio pubblico non dice, come non si dice che Alpe ad Aosta ha portato 84 iniziative in Consiglio comunale, circa 8 per ogni seduta, circa la metà dei punti all’ordine del giorno. Viviamo in un contesto politico in cui si premia chi urla, chi fa polemica e non chi è serio e propositivo. Chi si inventa qualcosa di strano, un po’ populista e demagogico ottiene più visibilità”.

Dopo la strigliata Alpe traccia un bilancio del suo 2013 e si proietta verso il futuro: “In Consiglio regionale – spiega Floris – è stata la minoranza a dettare l’agenda. Ci si mette in una logica di governo come ha dimostrato la nostra proposta durante la discussione sul bilancio, una vera e propria contro-finanziaria. Abbiamo già avviato un tavolo di confronto con le altre forze alleate per individuare i punti sui quali lavorare nel caso si approdasse ad una nuova maggioranza di governo. La situazione è fragile ed è un atto doveroso e responsabile prepararsi”.

Prospettive nelle quali si intrecciano i rapporti con gli alleati in Consiglio Valle sui quali qualche lieve divergenza d’opinione c’è, all’interno di Alpe. Il nodo è la novità del panorama politico 2013, italiana e valdostana: quel Movimento 5 Stelle che qualche carta l’ha sparigliata. Floris non è persuaso che il M5S accetterebbe di diventare forza di governo, mentre è diametralmente opposta la visione di Morelli: “In questi mesi è stata chiara la debolezza di una maggioranza dove il capo tira le fila, riuscendoci sempre meno. La minoranza col Movimento 5 Stelle funziona, c’è tanto lavoro assieme e tanta condivisione”.

E condivisione è la parola chiave, da più parti evocata in questi mesi, anche in vista del prossimo appuntamento elettorale: le Europee 2014, con la proposta reiterata dallo stesso Presidente Rollandin di scegliere un candidato unico e condiviso da tutte le forze politiche per portare la Valle d’Aosta al Parlamento Europeo.

Il percorso è ancora in fase di studio da parte di Alpe: “Sulle europee – spiega Floris – non c’è al momento alcuna trattativa in corso. Decideremo quale linea seguire e su quali scelte andare, vedremo ovvero se le Europee tracceranno la continuità con la minoranza in Consiglio regionale o se ‘rinserrare’ le fila per scegliere un candidato unico e condiviso”.

Discorso non facile che coinvolge anche la tenuta della minoranza. Difficile è, infatti, che qualche alleato accetti di buon grado un candidato sponsorizzato dall’Union Valdôtaine.

L’essenziale però, come sempre, risiede nei contenuti. Sia riguardo i possibili futuri nuovi equilibri del Consiglio regionale sia riguardo le Europee: “L’importante – conclude il Presidente Floris – è la condivisione di progetti e programmi ed il confronto, perché di certo non abbiamo bisogno degli ‘Scilipoti à la valpellenentze’”.

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