La solidarietà e la vicinanza per il fiume di messaggi d’odio da un lato, l’atto più “concreto” dall’altro – il Consiglio comunale di Aosta conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre – ed in mezzo una trattativa per mettere assieme due ordini del giorno, ed uno “strano caso”.
Andando con con ordine, i capigruppo consiliari sono riusciti a riunire due atti – uno proposto dalla consigliera dell’Altra VdA Carola Carpinello, uno firmato anche da Uv, Pd, Stella Alpina e Misto di maggioranza – per esprimere solidarietà alla senatrice Segre, sopravvissuta all’orrore del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, ed il sostegno alla Commissione istituita in Senato su sua iniziativa.
Poi Carpinello chiedeva che Aosta accogliesse Segre, considerata “Un simbolo della nostra società. Oggi potremo dire di aver scritto un pezzettino, in un periodo non facile né bello, che possiamo rivendicare”.
Ieri, nella prima parte della discussione, il “punto problematico” che non ti aspetti arriva da Étienne Andrione, Lega, che la prende da lontano ma a ragion veduta: “Nel ’24 Benito Mussolini sciolse 842 Consigli comunali nominando dei commissari prefettizi, e molti di essi come primo atto diedero la cittadinanza onoraria a Mussolini stesso. Tra questi comuni c’era Aosta. Mussolini è diventato cittadino onorario e lo è ancora oggi. Penso perciò che sia un segno di profonda mancanza di rispetto per la senatrice Segre quello di portarla nel nostro ‘pantheon’ dove si trova anche chi le ha fatto vivere ciò che ha vissuto”.
L’ordine del giorno unico che ne risulta, infatti, riparte da qui, e lo scrive a chiare lettere: “Mussolini che nel 1924 divenne, per mano dell’allora commissario prefettizio, cittadino onorario della Città di Aosta, riconoscimento che questo Consiglio comunale disconosce”.
L’unanimità in Consiglio non arriva per un voto, quello di Lorenzo Aiello (CasaPound), che spiega: “Mi asterrò perché condivido solo la prima parte dell’impegnativa. Esprimo la mia solidarietà alla senatrice sebbene spirale di odio sia stata indotta, perché prima di questa ‘girandola’ non ravvisavo un’emergenza. Non condivido neanche la base su cui si sostiene questa iniziativa, dal momento che la ‘mozione Segre’ è stata criticata anche dal mondo delle comunità ebraiche ed è totalmente a senso unico, dai contorni fumosi. C’è un mondo dell’odio organizzato oltre al web, che vuole ferire l’avversario fisicamente e non solo verbalmente”.
Un pezzettino lo aggiunge Loris Sartore, Rete civica, che nella redazione dell’odg aveva proposto un’iniziativa a completamento: “Un conto è il conferimento della cittadinanza onoraria, ma sarebbe opportuno anche andare oltre e organizzare una serata invitando la senatrice Segre”.