Aosta: mozioni “cassate”, è botta e risposta fra Alpe ed il Presidente del Consiglio Monteleone

Una mozione del Galletto non inserita in ordine del giorno del Consiglio comunale fanno scattare le accuse di "deriva autoritaria" al Presidente del Consiglio comunale che si difende: "Respinte per regolamento, non per i contenuti".
Il gruppo Rete Civica in Comune ad Aosta. Da sx Lamastra, Sartore e Fedi
Politica

“Fare i consiglieri di minoranza diventa ormai un compito sempre più difficile, sembra di vedere una chiara volontà di impedirci di fare attività di controllo”. A dirlo è Gianpaolo Fedi – consigliere comunale ad Aosta di Alpe – in una conferenza stampa che anticipa la sessione pomeridiana del Consiglio del Capoluogo.

All'origine, la mozione del Galletto “Rispetto del contratto di gestione dei servizi agi anziani” stralciata dall'ordine del giorno: “La mozione – spiega invece il capogruppo Alpe Loris Sartore – è stata cassata in maniera pretestuosa. Chiedevamo semplicemente si facessero delle verifiche sul rispetto del contratto da parte di Kcs, cooperativa che gestisce il servizio anziani”.

Galeotte furono le due impegnative, la prima che chiedeva una copia dell'accordo siglato con verbale del 19 aprile tra i sindacati e la cooperativa stessa, e la seconda che chiedeva che la funzionaria responsabile dell'esecuzione del contratto verificasse “nell'ambito delle attività di controllo” sulla corretta turnazione, dall'inizio dell'appalto ad agosto, del personale di assistenza sia nelle strutture che nel servizio Sad per accertare i riposi.

“Ci è stato detto – conclude Sartore – che la mozione non è stata accettata perché 'non è compito del consiglio dire ad un funzionario cosa debba fare', una decisione neanche messa ai voti presa direttamente del Presidente Monteleone”.

Presidente Michele Monteleone che rispedisce le accuse al mittente – non solo quelle di Alpe, dal momento che la 'deriva autoritaria' è stata evocata da tutta la minoranza già al mattino –, a margine del Consiglio: “Le motivazione per l'aver respinto questa ed altre mozioni – spiega – sono di regolamento e giuridiche, non di contenuti come si vuol fare passare. In questi due anni abbiamo fatto oltre 22 riunioni della conferenza dei capigruppo e ho sempre sollecitato i colleghi ad attenersi alle regole. Lo strumento per queste mozioni è la richiesta di accesso agli atti, non si possono fare per obbligare, nel caso specifico, un funzionario o un dirigente a fare il suo dovere, previsto peraltro dal suo contratto”.

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