Arriveranno in piazza Deffeyes la prossima settimana le proposte di modifica dei sindaci alla legge regionale 6/2017, la disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Elaborate da due tavoli di lavoro, partendo anche dalla proposta di legge depositata nei mesi scorsi da Lega e Mouv’, le modifiche sono state al centro dell’Assemblea del Cpel, riunitasi nel pomeriggio di oggi a porte chiuse.
Il fulcro della proposta rimane la non obbligatorietà di associare le funzioni. “Questo lascia la possibilità ai comuni di organizzare come vorranno le proprie attività – spiega al termine dell’Assemblea il Presidente Franco Manes – Annesso a questo si interviene anche sulle funzioni che devono esercitare i singoli comuni, le Unité, il Celva e la Regione. Inoltre abbiamo previsto l’obbligo per i comuni sotto i 1000 abitanti di associare almeno le funzioni di segreteria, perché ci siamo resi conto che un comune di 90 abitanti non può avere in carica un segretario a tempo pieno, ma anche per cominciare a portare al legislatore la problematica di individuare il numero delle sedi di segretaria”.
L’Assemblea si è poi detta favorevole a prevedere un meccanismo di incentivi per i comuni che decidono di associarsi. “Questi incentivi devono essere previsti non in legge, ma in una delibera di Giunta tenuto conto dei bilanci regionali e d’intesa con il Cpel. Per quanto riguarda invece le eventuali fusioni fra comuni, abbiamo ribadito che sono già previste dalla legge 54/98 e che se ci dovesse essere la possibilità di fondere dei comuni, chiaramente in piena autonomia, devono essere almeno garantiti dei contributi per un decennio”.