Era solo questione di tempo, in fondo. Chiusi i lavori del Consiglio comunale di Aosta per la pausa estiva, con tanto di fuochi artificiali in coda, alla ripresa – l’assemblea cittadina è convocata per i prossimi 26 e 27 settembre – i destini di piazza Chanoux tornano ad incrociarsi con quelli di piazza Deffeyes.
Pietra dello scandalo, Étienne Andrione, Vicepresidente del Consiglio, “new entry” nel gruppo della Lega e, dai primi di agosto, Collaboratore del Presidente della Regione. Questione di tempo, e “l’attaque à l’Attaché” è servito.
È infatti un ordine del giorno firmato dal consigliere del Gruppo misto di maggioranza Vincenzo Caminiti a chiedere conto dei molteplici ruoli del collega “multitasking”. Nel documento, dal titolo “Chi si arricchisce con la politica?” Caminiti scrive: “Sulla base dei rispettivi emolumenti percepiti, con la politica trova giovamento economico: il Consigliere Comunale ? No. L’Assessore Comunale ? No, oltretutto avendo tante responsabilità
Amministrative. Il Sindaco? No. Quello di Aosta? Già meglio, ma ha anche tantissime responsabilità amministrative. Il Consigliere Regionale? Sì, oltretutto senza nessuna responsabilità amministrativa (ammesso che legga almeno quello che vota in aula). L’Assessore Regionale ? Sì, ma con tante responsabilità amministrative. Il Presidente della Giunta ? Sì, ma con tantissime responsabilità amministrative. L’‘Attaché’? Sì, pur non essendo stato votato da nessuno e ovviamente senza nessun tipo di responsabilità amministrativa”.
Caminiti – curiosamente – non chiede le dimissioni di Andrione dal Consiglio ma, provocatoriamente, rispolvera un’iniziativa della minoranza (in realtà firmata Alpe) del marzo 2017, con la quale si chiedeva di sopprimere l’Assessorato comunale ai Lavori pubblici, giudicato inutile, e, con i risparmi mettere in sesto i marciapiedi della città ed eliminare le barriere architettoniche.
Nell’odg infatti Caminiti scrive: “Chi oggi, pur non essendo stato votato da nessuno, si trova a percepire un cospicuo emolumento per ricoprire una posizione nell’amministrazione regionale finora inesistente (e quindi quanto necessaria?) e che recentemente con una iniziativa presentata in Consiglio Comunale aveva chiesto la soppressione dell’Assessorato ai Lavori Pubblici della città di Aosta (ruolo indubbiamente più utile alla comunità di quello da lui ricoperto presso la Regione) oltre che della figura dell’addetto stampa (in un’altra circostanza) chiedendo di destinare gli emolumenti percepiti da entrambi all’abbattimento delle barriere architettoniche, dovrebbe almeno fare per i cittadini quello che fino a ieri chiedeva ad altri di fare”.
Insomma, prosegue il consigliere: “il buon senso spesso da lui richiesto agli altri avrebbe forse dovuto farlo riflettere sull’opportunità di rivestire contemporaneamente due ruoli estremamente differenti nei due principali ‘palazzi politici’ della Regione Valle d’Aosta”. E, in chiusura chiede al Consiglio comunale di fare pressione sulla Presidente Spelgatti per: “sopprimere la carica di collaboratore/attaché politique e a devolvere le somme così risparmiate a interventi a favore dei cittadini disabili della città di Aosta”.