Le domande sul destino del CCS Cogne sono portate all’attenzione del Consiglio comunale di Aosta dal capogruppo del Partito Democratico Michele Monteleone, soprattutto in virtù della valenza storica e culturale dell’ex Cral Cogne e della sua struttura: “Il Cral (ora CCS) esiste dal lontano ’44 ed è sempre stato un importante punto di riferimento per la città e i comuni limitrofi, attività che hanno impegnato attivamente larghe frange della società, essendo indirizzate a tutti, dai bambini agli anziani”.
Quale sarà il futuro del circolo è in questo momento una domanda dalle risposte incerte, visto che il debito complessivo della struttura supera ormai i 100mila euro a causa principalmente delle spese fisse che si sommano di anno in anno e che non si riescono mai a colmare, impedendo così di far fronte alle spese ordinarie di gestione. “Dovremmo trovare – spiega Monteleone – una soluzione condivisa e non assistenzialistica, che permetta cioè al circolo di mantenere la sua autonomia gestionale, senza ingerenze o finanziamenti diretti dal Comune”.
Sulla questione risponde l’assessore all’ambiente del Comune di Aosta Delio Donzel, profondo conoscitore delle dinamiche dell’ex Cral Cogne: “Ci sono stati molti momenti difficili nella storia del Cral, che oggi vede molto diminuita la partecipazione alle sue attività. La preoccupazione del capogruppo Monteleone è condivisibile, perché il Cral è sempre stato un punto di riferimento per le attività culturali e ricreative, molte discipline sportive in Valle sono nate dalle sue iniziative. Una volta era la Cogne a pagare e a gestire direttamente il circolo, ma se il Cral è ancora aperto lo deve all’amministrazione regionale, dato che la Cogne nel 1986 chiese lo sfratto della struttura. L’intervento della Regione fece sì che si rinviasse lo sfratto, e che tutti gli immobili di proprietà Cogne venissero acquistati”.
Intervento che non si fermò all’acquisto dei beni, ma proseguì anche nei primi anni ’90: “Un controllo sui locali di pubblico spettacolo – prosegue Donzel – trovò diverse problematiche riguardo l’agibilità. Anche in questo caso la Regione intervenne con uno stanziamento di 200 milioni di lire per mettere tutto a norma. In seguito ci fu un contratto di comodato, con le spese a carico del circolo con una autogestione che funzionò fino alla fine degli anni ’90”.
I progressivi debiti hanno pesantemente inficiato sul numero di attività del CCS Cogne, vista anche la concorrenza di altri enti o associazione che organizzano corsi a prezzi più convenienti.
“Dovrebbe essere organizzato un incontro con la Regione per trovare una soluzione – conclude l’assessore Donzel – anche perché il Comune non ne è direttamente responsabile, per quanto abbia sempre contribuito alle attività attraverso i suoi assessori alla cultura. Dal ’91, ad esempio, la Consulta Comunale per le Attività Culturali ha versato ogni anno un contributo fisso alle casse del CCS. Negli ultimi 10 anni sono stati circa 30mila gli euro stanziati per i consuntivi sulle sue iniziative che hanno dimostrato una certa attenzione da parte del comune. Questa situazione ora non è più sostenibile. Una soluzione potrebbe essere quella di lasciare utilizzare i locali del Circolo anche ad altre associazioni e altri circoli ricreativi e culturali. Molte associazioni assieme possono contribuire a tenere attivo il Cral e la sua palazzina. Ora come ora però il Comune non può intervenire direttamente per stanziare finanziamenti extra”.