Vitalizi un po’ meno d’oro per gli ex consiglieri regionali. La I Commissione ha dato il via libera oggi con l’astensione del gruppo Mouv’, alla proposta di legge che contiene la rideterminazione degli assegni vitalizi.
Il provvedimento, presentato dai componenti l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, è dettato dalla necessità di adeguarsi ad alcuni interventi previsti a livello statale dall’ultima finanziaria. La ridefinizione riguarda il sistema della prestazione definita che è stato in vigore fino alla XII Legislatura.
Le nuove disposizioni porteranno, secondo una prima stima e in fase di prima applicazione, ad un risparmio calcolato su base annua di circa 50 mila euro, pari approssimativamente al 5 per cento della spesa annua. “Questa proposta di legge si inquadra nel solco dei provvedimenti adottati negli anni dall’Assemblea regionale – ricorda la Presidente del Consiglio, Emily Rini – in un’ottica di virtuosità per la razionalizzazione e l’ottimizzazione dei costi della politica”.
La proposta sarà iscritta all’ordine del giorno del Consiglio già convocato per il 22 e 23 maggio prossimo.
Elezioni comunali
La prima Commissione. sempre oggi, audito la professoressa Mia Caielli, professore associato di Diritto pubblico comparato presso il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Torino e autrice di studi specialistici sull’ordinamento valdostano, per analizzare le problematiche connesse all’introduzione di meccanismi per garantire una rappresentanza democratica di genere all’interno dei Consigli comunali valdostani.
Dai dati forniti è emerso come i Consigli comunali della Valle d’Aosta sono costituiti per il 40% da donne. “Un dato che ci pone al primo posto tra le Regioni in Italia e che consideriamo molto positivamente” sottolinea la presidente della Commissione, Patrizia Morelli “E’ importante favorire la presenza femminile negli Enti locali perché essendo le istituzioni più vicine al territorio e alla popolazione possono produrre quel primo fattore di cambiamento culturale, che poi potrà estendersi al livello del Consiglio regionale, dove la presenza delle donne è ancora limitata”.
Il lavoro di analisi della legge elettorale comunale proseguirà con l’audizione dei funzionari dell’Ufficio elettorale regionale.