Coronavirus, anche la IV Commissione vuole lavorare al nuovo pacchetto di misure

Il Presidente Giovanni Barocco ha chiesto alla Presidente Rini, in accordo con tutti gli altri membri, di permettere di convocare la Commissione stessa. 
Giovanni Barocco
Politica

Dopo la II Commissione, anche la IV vuole dare il suo contributo all’elaborazione del nuovo pacchetto di misure anticrisi per l’emergenza Coronavirus. Il Presidente Giovanni Barocco ha chiesto alla Presidente Rini, in accordo con tutti gli altri membri, di permettere di convocare la Commissione stessa.

“Non c’è settore, lavoro, attività che non sarà toccato da questa crisi  – ricorda Barocco – e quindi il progetto di ripresa dovrà tener conto di tutte le categorie, quelle rappresentate da organi e associazioni, al pari di quelle che non lo sono, ma che devono avere assoluta dignità d’aiuto e sostegno. Lavoratori delle grandi aziende e delle piccole, del settore turistico, agricolo e di quello artigianale, commercianti, partite IVA, liberi professionisti: l’elenco di coloro che sono e saranno toccati dalla crisi è totale.”

Lunedì mattina il Consiglio regionale si riunirà, anche in videoconferenza, per varare le prime misure da 5,7 milioni di euro. Il giorno dopo, martedì, inizierà il lavoro su un secondo provvedimento.
Fra le proposte formulate da Barocco riguardano: immediati provvedimenti finanziari per la Sanità, per la fornitura di dotazioni tecnico-scientifiche e di dispositivi di protezione individuale; riduzione del 50% di IMU, TASI, TARI, Acquedotto, TOSAP e altre da definire in collaborazione con le Amministrazioni Comunali; indennità a fondo perduto per le attività produttive, artigianali, commerciali, alberghiere, turistiche, professionali e per tutte le realtà che hanno interrotto o ridotto la propria attività lavorativa per effetto COVID-19. E ancora priorità per tutte le imprese che hanno sede in Valle d’Aosta nelle gare a evidenza pubblica, per tutto il 2020/2023, norme regionali emanate tempestivamente per l’attuazione della cassa integrazione in deroga, prevista dal decreto “Cura Italia”.

“Per fare tutto questo servono 100 milioni di euro che è possibile reperire sia attraverso le risorse già stanziate, ovvero 20 milioni di euro sia con gli utili delle società partecipate,  – scrive ancora Barocco – con le risorse disponibili dall’assestamento di bilancio regionale, tramite la trattativa con lo Stato che deve essere aperta da subito, come richiesto più volte dai Comuni e dalla quale sarà possibile recuperare i 32,5 milioni di euro dell’Imu pagata dai valdostani per il ripianamento del debito nazionale.”

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