Coronavirus, il Presidente Lavevaz: “Nostri dati al limite fra arancione e rosso”

Soltanto venerdì, con il monitoraggio della cabina di regia, si saprà se la Valle d'Aosta dovrà rimanere ancora una settimana in zona rossa oppure se dal 26 aprile potranno tornare, con la zona arancione, a riaprire anche le attività non essenziali e i servizi alla persona (estetisti e parrucchieri). 
Immagine di archivio - Il Presidente Erik Lavevaz
Politica

“Stiamo uscendo da questa ondata con 15 giorni di ritardo rispetto alle altre regioni. I dati della scorsa settimana sia riguardo all’incidenza dei casi dei positivi, che all’indice RT, sono ormai al limite dello scenario fra zona rosa e arancione, questo ci fa comunque ben sperare per la prossima settimana”. Così il Presidente della Regione Erik Lavevaz è intervenuto – ancora collegato da casa perché in quarantena –  questa mattina in Consiglio regionale sulla situazione epidemiologica valdostana.

Soltanto venerdì, con il monitoraggio della cabina di regia, si saprà se la Valle d’Aosta dovrà rimanere ancora una settimana in zona rossa oppure se dal 26 aprile potranno tornare, con la zona arancione, a riaprire anche le attività non essenziali e i servizi alla persona (estetisti e parrucchieri).

VdA pensa ad anticipare Green Pass regionale

Il Presidente della Regione ha inoltre illustrato all’aula la trattativa in corso a livello nazionale per le riaperture. Lavevaz si è soffermato in particolare sul green pass che dovrebbe garantire “ulteriori facilità negli spostamenti” per le persone vaccinate, guarite dal coronavirus o con un test negativo recente.

“Con l’Assessorato alla Sanità abbiamo in corso alcune valutazioni per cercare di anticipare quanto sta avvenendo a livello nazionale.  Immaginiamo una sorta di Pass che dovrebbe essere gestito da una APP legata al sistema informatico dell’Azienda sanitaria che possa permettere di avere dati aggiornati in tempo reale e la possibilità di controlli.”

Altro nodo affrontato sul tavolo del confronto fra Stato e Regioni riguarda il rientro in presenza delle scuole superiori.  

“La presenza al 100%, anche nel confronto al tavolo prefettizio, si è spostata come orizzonte a settembre. Oggi ci sono dei problemi logistici insuperabili, soprattutto nella gestione dei servizi di trasporto”.  Al momento infatti le norme prevedono ancora una capienza ridotta del 50% per i trasporti pubblici. La bozza del decreto filtrata ieri vede un ritorno dal 50% al 75% in presenza delle scuole superiori anche in zona rossa, mentre si alza fino dal 60%  al 100% per le altre zone.

Il nuovo decreto del Consiglio dei Ministri è atteso fra oggi e domani e dovrebbe consentire, in zona gialla, la riapertura dei ristoranti, anche alla sera ma solo all’aperto. Le Regioni hanno inoltre chiesto lo spostamento del coprifuoco alle ore 23 e di riaprire le attività di personal training con un rapporto 1 a 1 “che noi avevamo già adottato quando eravamo in zona gialla”.

Infine Lavevaz, ricordando la visita del Generale Figliuolo, ha voluto ringraziare tutto il personale impegnato, in una campagna vaccinale “che non ha precedenti”, e in tutto il sistema di gestione dell’emergenza. “Ho avuto modo di testare personalmente e li ringrazio perché nonostante siano da un anno in guerra riescono ancora a dispensare sorrisi”. 

Lega Vda: No a Green Pass. “Provvedimento senza senso”

“L’idea di un pass che garantisca la libera circolazione all’interno della Regione a vaccinati, guariti dal virus e negativi ai tamponi costituisce, a nostro avviso, una limitazione della libera circolazione delle persone”. Così la Lega Vda commenta l’annuncio del Presidente della Regione Erik Lavevaz. “I cittadini infatti che non rientrino nelle categorie elencate dal Presidente paradossalmente non potrebbero spostarsi fra i Comuni nemmeno per fare la spesa o recarsi al lavoro se non in possesso del via libera dell’Usl”.

Secondo il Carroccio “il pass penalizzerebbe coloro che sono in attesa di poter effettuare il vaccino e anche chi, in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, non può permettersi di pagare 85€ per effettuare un tampone ogni giorno”.

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