Coronavirus, il sindaco di Pontey: “Il Presidente della Regione ci dica quanto durerà la zona rossa”

Il sindaco di Pontey lancia un appello al presidente della Regione: "Testolin deve far chiarezza, per rispetto della popolazione e dell'amministrazione comunale. Dobbiamo sapere per organizzarci".
Rudy Tillier - Assembleia CPEL celva
Politica

“Al momento non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione, neppure informale. Per questo faccio un appello al Presidente della Regione, perché credo che nella logica di un rapporto leale e franco, ci debba dire entro la metà di questa settimana se ci sono le condizioni per revocare l’ordinanza”.

A parlare è Rudy Tillier, sindaco di Pontey, il comune valdostano che da due settimane è “zona rossa” . Nei giorni scorsi era stato il capo della protezione civile Pio Poretta, durante una delle conferenze stampa dell’Unità di crisi regionale, a parlare della possibilità di ridurre le misure di contenimento varate per il comune della Media Valle. “Non ci basta questa dichiarazione, perché non vuol dire nulla. Testolin deve far chiarezza, per rispetto della popolazione e dell’amministrazione comunale. Dobbiamo sapere per organizzarci”.

Dopo i primi 25mila euro stanziati per anticipare i pagamenti ai fornitori di generi alimentari e farmaci alle 360 famiglie del paese, la Giunta comunale si è dovuta riunire d’urgenza oggi per approvare una seconda variazione al bilancio di 33mila euro.

“Questa è solo una delle conseguenze della zona rossa – prosegue Tillier – Chi non è dentro non può rendersene conto. Dobbiamo organizzare i rifornimenti, per ora ci appoggiavamo a due esercizi commerciali, ma non bastano più, sarà necessario individuare un terzo.”  Ma è anche la popolazione a chiedere risposte. “I volontari della Croce rossa offrono un ottimo servizio, anticipando anche le consegne, ma ognuno ha le proprie piccole esigenze, i propri bisogni. C’è chi deve fare una visita urgente, chi ha la terra da coltivare o gli animali da curare. Non tutti hanno ancora capito che la zona rossa ci rende diversi dagli altri. Guardano i social e la tv e leggono di circolari che permettono a qualcuno di passeggiare, difficile far loro capire che da noi prevale l’ordinanza del Prefetto. Dal 23 di marzo siamo su un binario parallelo rispetto agli altri 73 comuni”.

Al momento il comune ha 36 persone in isolamento precauzionale di cui 13 sono risultate positive. “Quattro sono in via di guarigione avanzata, hanno già un secondo tampone negativo ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale per la revoca dell’ordinanza”. La situazione più critica è quella della microcomunità del paese, una delle più grandi in regione, dove si sono registrati dodici decessi, non è chiaro ancora se tutti possano essere ricondotti al virus.

Fin dall’inizio il sindaco non ha nascosto il suo disappunto per la decisione dell’Unità di crisi di dichiarare Pontey zona rossa. “Siamo andati oltre la mezzanotte di quel 22 marzo, ora pensiamo a domani, per questo pretendiamo risposte dal Presidente della Regione”.

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