Courmayeur, il Consiglio va in “apnea”. Il Sindaco non ha più i numeri

La maggioranza, dopo l'uscita di Sarteur, si trova in 7 contro gli 8 dell'opposizione. I lavori si incagliano già sull'approvazione dei verbali. Cassata la variazione di bilancio per il vallo dello Checruit, la minoranza si dice disposta al dialogo nel prossimo Consiglio, che rischia di essere l'ultimo per Miserocchi.
Il Consiglio comunale di Courmayeur
Politica

Sei ore di dibattito, nessuna decisione presa, ed un Consiglio comunale che si ritrova “in apnea”, con la minoranza che diventa “maggioranza” nei numeri.

Succede a Courmayeur, dove il tavolo “si è rovesciato” con l’ultima, ennesima, defezione – quella di Raffaella Sarteur, uscita anche da Esprit – che ha colpito la ormai ex maggioranza guidata dal Sindaco Stefano Miserocchi che solo qualche giorno fa, era il 17 giugno, si diceva “possibilista” sul trovare i numeri che mancano direttamente in aula.

Così non è stato, e venerdì scorso – 3 luglio – il Consiglio è partito in salita, incagliandosi già dall’approvazione dei verbali della seduta precedente, bocciati con 7 voti a favore (Gruppo Esprit), 7 contrari (Gruppo Courmayeur La Nuova Via, il Gruppo Misto e la consigliera Sarteur) e un astenuto (il consigliere Marco Salvato).

Nel mezzo – galeotta l’inversione dell’ordine del giorno, anche qui un “forcing” dell’ex minoranza – anche la proposta di mozione di sfiducia costruttiva al Sindaco della consigliera, ed ex assessora, Roberta D’Amico, ritenuta non ricevibile per la mancanza di firme e la costruzione stessa dell’atto.

Il “nodo” di Plan Chécrouit e la guerra dei comunicati

A cadere, a “colpi di opposizione”, è stato però anche un emendamento di Miserocchi a stralcio delle somme destinate alla costruzione del Vallo del Plan Chécrouit, approvato durante la seduta consiliare precedente. Il motivo? I fondi per i lavori, con i tempi che si stringono ancora di più, erano previsti tra le “misure anticrisi” in discussione contemporanea in Consiglio Valle. Discussione all’epoca non ancora chiusa.

L’emendamento, con 8 voti contrari e 7 a favore, è stato bocciato. Così come la proposta, sempre da parte del Sindaco, di ritiro della delibera, con 7 astensioni e 8 “no”.

Consiglio che si è anche chiuso anzitempo, con ancora tre punti da discutere, per l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione che ha così fatto venir meno il numero legale.

Troncata bruscamente la seduta, il Gruppo Esprit prende carta e penna e passa al contrattacco esprimendo “la propria incredulità e rammarico nel prendere atto che, durante il Consiglio Comunale, sono state respinte o non deliberate per abbandono dell’aula da parte degli otto consiglieri di opposizione alcune delibere fondamentali per la comunità di Courmayeur”.

“La non approvazione di queste delibere – si legge ancora nella nota del Gruppo che sostiene il Sindaco –, la bocciatura della variazione di bilancio ed il blocco della copertura dei lavori in somma urgenza di Val Veny e Val Ferret sono fatti gravi, come è grave il pericolo di una paralisi dell’attività amministrativa del Comune in un momento sicuramente particolare per tutta la comunità. Esprit Courmayeur si rammarica del comportamento irresponsabile tenuto dall’opposizione nel corso dell’assemblea consigliare e ricorda che le priorità dell’amministrazione stessa negli ultimi mesi sono state l’aiuto alle famiglie e gli interventi che consentono e favoriscono la fruizione del territorio comunale”.

A stretto giro la risposta degli otto di opposizione – la firma in nota è di Derriard, D’Amico, Salvato, Sarteur, Savoye, Scalvino, Sottile e Vaglio –, soprattutto per il vallo della Checrouit: “Tutti noi consideriamo questo intervento prioritario nell’interesse del paese degli operatori e di tutta la comunità, come più volte dichiarato ufficialmente in aula. In quella seduta non si è potuto votare nulla che riguardasse lo Checrouit in quanto in quel momento non c’erano ancora ufficialmente i fondi regionali approvati dalla Regione solo dopo la fine del Consiglio comunale di Courmayeur e ad oggi la legge deve ancora entrare in vigore”.

Accuse di “ostruzionismo”, quindi, respinte al mittente: “Per questa ragione – scrivono ancora dai banchi dell’opposizione – sottolineiamo con forza che nessuna scelta fatta dai sottoscritti in occasione dell’adunanza del 3 luglio 2020 ha minimamente provocato blocchi, rallentamenti o ritardi nell’iter del Vallo dello Checrouit o di altre opere pubbliche fondamentali per la comunità. Infatti, il punto non è stato respinto per i voti della minoranza, bensì stralciato dalla stessa maggioranza che lo ha presentato illegittimo, come da parere espresso in aula dal Segretario comunale”.

Respingendo “ogni altra interpretazione strumentale” l’opposizione spiega che: “Come più volte e da tutti noi dichiarato in Consiglio e non solo, non intendiamo minimamente fare nulla che possa bloccare o rallentare l’avvio dei lavori dello Checrouit e diamo la nostra disponibilità a discutere alcuni punti fondamentali per l’imminente futuro di Courmayeur (Checrouit, aiuti Covid, Bilancio consuntivo). Ora che ci sono ufficialmente le risorse regionali attendiamo la convocazione di un nuovo Consiglio Comunale in tempi rapidissimi per poter procedere con i passaggi formali necessari ad acquisire i fondi, procedere con i bandi e dare avvio ai lavori”.

“Apertura” che nasconde un’insidia. Il prossimo Consiglio comunale, con una maggioranza a sette ed una minoranza a otto, potrebbe essere anche l’ultimo di Stefano Miserocchi Sindaco all’ombra del Monte Bianco.

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