Crisi di governo, rischiano di rallentare i “dossier” sui Vigili del fuoco ed il Corpo forestale

21 Luglio 2022

Il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi è salito al Colle. Non una “visita” di piacere, ma la decisione – dopo la crisi di Governo – di rassegnare le proprie dimissioni di fronte al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ora incontrerà i presidenti delle Camere Fico e Casellati.

Che si vada verso un nuovo Esecutivo – operazione quasi impossibile date le lacerazioni tra le forze politiche in Parlamento, lanciate già da tempo in campagna elettorale – o ad Elezioni anticipate (si parla dei primi di ottobre), a saltare sarà la parte statale della Commissiona paritetica per l’attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale.

La norma, infatti, parla chiaro: “I componenti di una Commissione paritetica possono essere confermati o sostituiti ad ogni cambio di Governo statale o regionale”. Il problema diventano le norme attuative su cui stava lavorando la Commissione valdostana che dopo meno di un anno di lavoro ora rischiano di rallentare.

Componente in quota regionale, il senatore Albert Lanièce si dice invece tranquillo. L’eventualità di poter lavorare fino ad ottobre – con un governo nazionale in carica solo per gli “affari correnti” – dovrebbe mettere al riparo da stop improvvisi e indesiderati.

Il rischio rallentamento per la “questione” Vigli del fuoco e Corpo forestale

“Sicuramente fino all’insediamento del nuovo governo la Commissione è in funzione – spiega Lanièce –, e la parte regionale non decade perché eletta dal Consiglio Valle. La norma di attuazione sulle concessioni di derivazioni dell’acqua è a buon punto, è prevista una riunione per i primi di settembre per chiudere il testo definitivo da inviare al Consiglio regionale e alla presidenza del Consiglio dei ministri, che evidentemente sarà esaminata dal prossimo governo”.

Diverso, invece, per quel che riguarda le altre due norme di attuazione sul tavolo della Paritetica, quelle sulla “questioneprevidenziale dei Corpi regionali dei Vigili del fuoco e del Copro forestale: “Hanno iniziato il loro iter nei vari Ministeri per i pareri tecnici. Non credo ci sia il rischio che si blocchi tutto, direi di no. Il rischio che però tutto venga rallentato c’è sicuramente”.

Il senatore valdostano è comunque possibilista “La parte tecnica, se non ha sollecitazione da quella politica, lascia languire i dossier sui tavoli – aggiunge Lanièce –. Quindi un rallentamento è possibile. Però abbiamo già approvato le norme di attuazione senza che siano stati mossi particolari rilievi. Adesso, naturalmente, i Ministeri dovranno esprimere il parere tecnico ma non dovrebbero esserci grossi problemi, dato che si tratta di questioni previdenziali di Corpi regionali e non dello Stato. Tanto più che gli oneri finanziari previsti ricadono sulla Regione. E questo è importante perché non crea troppi problemi”.

Le dimissioni di Draghi: “Una crisi guidata da interessi di partito”

Riguardo le dimissioni di Draghi e la situazione politica in Parlamento Lanièce spiega la sua visione: “È tutto molto chiaro, si è trattata di una crisi innescata dai 5 Stelle, dovuta a scontri con il Primo ministro. Nel frattempo, sono stati fatti anche dei calcoli di convenienze politiche e, soprattutto, si sono accodati quei partiti che ora ritengono di avere il favore dei sondaggi. Direi che questa crisi è stata soprattutto guidata da interessi dagli dei partiti più che da quelli per il Paese, per quanto mi riguarda”.

Questione, anche, di timing: “È un momento molto sbagliato per andare a Elezioni – aggiunge il senatore –. Ad inizio anno l’avrei capito, per impostare il lavoro per la Finanziaria. Ma evidentemente hanno prevalso altri interessi”.

Ed ora?

Lanièce non nasconde che vorrebbe il “pallino” nuovamente in mano alla politica: “Il Presidente della Repubblica ha due strade: o sciogliere subito le Camere e andare ad Elezioni o valutare un eventuale incarico tecnico per la Legge di Bilancio e gli affari più urgenti. Io spero che chi ha voluto le Elezioni si prenda la responsabilità di governare. Sarebbe troppo comodo avere un Esecutivo tecnico che gestisca l’‘autunno caldo’ con tutte le urgenze che ci saranno. Credo sia giusto che da metà ottobre ci sia un governo politico che si prenda piene responsabilità e che risponda a tutte le criticità e le crisi, sia nazionali sia internazionali di questo periodo”.

Exit mobile version