“Da oltre un decennio e in particolare nelle ultime due legislature, nei quattro anni fra il 2018 e il 2022, la Valle d’Aosta vive una crisi politica e istituzionale molto grave. La legislatura 2018-2023 si è interrotta dopo due anni per impossibilità di esprimere una maggioranza ed un Presidente. Ora, dopo le elezioni del settembre 2020, viviamo l’ennesima situazione di forte incertezza politica e di difficoltà amministrativa, ed è a rischio anche la prosecuzione della legislatura. Non si può continuare così”.
A scriverlo, in una nota, è il Comitato per la riforma elettorale, che torna a chiedere a gran voce l’elezione diretta del presidente della Regione.
“È un grave danno per tutta la comunità valdostana – si legge -. C’è un forte bisogno di stabilità e di chiarezza riguardo le alleanze politiche. È quindi necessario approvare una legge elettorale regionale che preveda la dichiarazione preventiva delle alleanze, il programma di coalizione ed il nome del Presidente proposto dalla coalizione. È il sistema che è in vigore in tutte le Regioni italiane, nei Comuni italiani e valdostani”.
“Sono da tempo depositate in Consiglio regionale due proposte di legge che vanno in quella direzione e c’è, soprattutto, la richiesta di 3.300 elettori di indire un referendum consultivo su tale materia. Come è possibile stare fermi – si chiede ancora il comitato -? Ci auguriamo che forze politiche importanti come la Lega, l’Uv e il Pd si esprimano e si impegnino con gli elettori a procedere con la riforma”.
Anche perché, dice il Cre, “questa riforma è una priorità per la Valle d’Aosta, permetterebbe di avere una maggioranza stabile che duri cinque anni, per riprendere a governare, e darebbe potere reale ai cittadini”.
Il gruppo di coordinamento del Comitato per la riforma elettorale, riunitosi giovedì 27 ottobre, “ha deciso di rilanciare con forza le iniziative per arrivare al referendum consultivo e alla riforma elettorale. Le delegazioni presenti (Azione, La Renaissance, Evolvendo, Fratelli d’Italia, Rete Civica) hanno deciso di riprendere le iniziative perché entro il mese di novembre si arrivi finalmente alle opportune decisioni”.
Una risposta
Sono veramente indignato da questa situazione d’altra parte se i politici valdostani sono delle marionette in mano alla n’drangheta… E forse sono anche peggio della onorata associazione a delinquere. E dei 25.000 € nelle scrivanie non si è saputo più niente?