“Dopo tanto travaglio, fumo, sommovimenti impressionanti la montagna ha partorito un topolino”. E’ il commento di Rete Civica alla decisione di ieri sera del Conseil Fédéral Uv di restare a 18.
“Non è stato deciso nulla, solo un tirare a campare, con una crisi che dura da oltre un anno e che non viene assolutamente risolta”. evidenzia il movimento “La crisi è nata nei primi mesi del 2021 dal rifiuto del capogruppo regionale Uv e di altri esponenti unionisti di dare attuazione al Programma di governo concordato fra Pcp e Autonomisti. Il disegno era di rompere con Pcp e di lavorare per una intesa con la Lega. Dopo oltre un anno tale disegno si è clamorosamente concluso con un nulla di fatto”.
Rete Civica, ricordando come nell’ultimo giro di consultazioni l’unico movimento non ascoltato è stato Pcp, auspica “una qualche ammissione di responsabilità da parte di chi si è opposto a proseguire la collaborazione con Pcp ed ha determinato uno scenario di instabilità che ancora permane. L’esecuzione unionista è stata pessima. Si sono esplorate ipotesi disparate ed inverosimili e non si è voluta neppure prendere in considerazione l’unica strada che era praticabile e coerente con gli accordi postelettorali dell’ottobre 2020.”